Basket

Troppe palle perse, mancano i fondamentali

Nel weekend si voterà per il presidente federale: la candidatura di Andrea Siviero rimane la più credibile

Nelle ultime partite abbiamo assistito a gare di serie A, maschile e femminile, con un gran numero di palle perse. Un fattore legato al pressing che le avversarie hanno messo in campo e, lasciatemelo dire, a carenze tecniche evidenti in chi ha la palla in mano, su un fronte o sull’altro. Ciò è dovuto a una mancanza di fondamentali e anche di scelte tattiche.

Quando allenavo, ho sempre detto ai miei giocatori e giocatrici che una palla persa è un potenziale di 5-6 punti: 2-3 in meno per chi ha la palla e 2-3 in più per chi la recupera. Al netto di ciò, se nella gara di Riva le padrone di casa han perso 23 palloni e il Nyon ne ha persi 25, abbiamo un totale di 48: potenzialmente 100-150 punti buttati al vento! Qualcuno dirà che certi raddoppi erano al limite del fallo e anche oltre: sacrosanto, ma una delle prime regole è che chi ha la palla deve andare a metà campo e non negli angoli, dove le linee del campo sono due e chiudono già due direzioni e facilitano le difese. Inoltre, non si vedono gli aiuti del pivot e la possibilità di giocare in soprannumero per una mancanza di visione e di velocità di esecuzione.

Ora, che ciò succeda a ragazze di 18-19 anni - come è il caso della serie A femminile - ci può stare. Ma che ciò succeda in campo maschile dimostra la scarsa qualità tecnica di molti giocatori, svizzeri e non. Perdere palloni, come concedere rimbalzi d’attacco, sono due fattori essenziali nelle sfide “tirate”, e infatti ogni allenatore è ben felice di segnalarlo a fine gara quando i palloni persi sono inferiori a 10 e i rimbalzi concessi una quantità accettabile.

Il prossimo weekend ci sarà la votazione per il futuro presidente di Swiss Basket. Infatti il presidente Sergi lascerà alla prossima assemblea a di giugno, ma SB ha aderito alle richieste della piazza (leggi gruppo che voleva le dimissioni immediate di tutto il comitato), per cui ha accettato che ci fosse una votazione all’assemblea straordinaria per inserire il futuro presidente nell’ambito del comitato stesso e potesse avere una visione dall’interno dell’organizzazione di SB e dei suoi contorni. La candidatura di Sefolosha, sostenuta appunto da chi voleva la fine immediata, era di parte, intesa come una forma di restaurazione di antichi poteri che sappiamo da quale sponda arrivano.

La candidatura di Siviero rimane la sola, a nostro modo di vedere, ma non solo nostro, che è super partes, in pratica non è legata a nessun clan né a nessun club: ha una base molto solida nel personaggio che ha operato non solo a livello di presidente del Neuchâtel, ma anche in seno alla Confederazione e a livello privato nel campo economico e finanziario. Possiede quindi una competenza senza pari per gestire finanze, gruppi, sponsor e società. Nessuno degli altri candidati ha queste credenziali e ci auguriamo che i delegati ne tengano conto. Il suo programma è chiaro ed esauriente, non ha fatto promesse di “cadreghini” a chi deve votare, come hanno invece fatto altri, e vuole procedere a piccoli passi per il basket e non per la boria personale. Speriamo in bene.

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