BASKET

Se n’è andato ‘Seo’ Dell’Acqua, bandiera della Federale

Capostipite di una dinastia e primo ticinese ad assurgere agli onori delle cronache, dopo ventiquattro anni con la stessa maglia

Aveva 85 anni
(Ti-Press/Solcà)

La notizia arriva non senza troppa sorpresa, sapendo che negli ultimi mesi la sua salute era precaria: Sergio Dell’Acqua, bandiera della Federale, il ticinese che per primo è assurto agli onori delle cronache per i suoi successi sportivi, titoli, coppe, nazionale, si è spento oggi all’età di 85 anni.

Un personaggio epocale, un giocatore che ha sempre dato l’anima in campo e fuori per la sua Federale, 24 anni con la stessa maglia guidando tutta una schiera di giovani luganesi e accompagnandoli sul campo. Ha avuto grandi nomi accanto a sé, da Raga a Brady, da Dumbar a Smith, e altri ancora. È stato il playmaker per antonomasia, capace di leggere il gioco come pochi, una grinta senza confini da vero leader, ma anche capocannoniere di A per cinque anni. Una passione, quella per il basket, che non l’ha mai lasciato. Sin dai primi anni, quando il gioco non si svolgeva nei palazzetti ma sui campi all’aperto e nemmeno tutti asfaltati, lui era il dominatore, con quei palleggi interminabili che servivano a conservare vantaggi minimi anche per un mare di minuti, fino ad arrivare ai palazzetti di mezza Europa quando la sua Federale partecipava alle competizioni europee: Real Madrid, Cantù, Maccabi, ma non solo. Una passione, si diceva, che è continuata anche quando ha smesso con lo sport agonistico e, con un gruppo di altri appassionati "vecchietti" come lui, ha calcato i campi fino a qualche anno fa, comunque dopo gli 80.

Capostipite di una dinastia di Dell’Acqua, perché poi ha avuto la gioia di giocare qualche partita col figlio Ivano e poi ha seguito con passione la crescita del nipote Massimiliano, 19 anni, attuale giocatore dei Tigers. Al figlio e al nipote le nostre condoglianze, nel ricordo di un uomo, ancor prima che giocatore, di grande passione per il basket e per lo sport in generale.

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