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L’uomo che rimette in forma i campioni

Ai Mondiali di Budapest al via sabato 19 agosto ci sarà anche Claudio Freti, imprenditore di Chiasso che fornisce assistenza alle stelle dello sport

In sintesi:
  • Attraverso vari tipi di elettrostimolazione, gli apparecchi ideati e prodotti nella città di confine aiutano gli atleti ad allenarsi meglio e a ristabilirsi dagli infortuni
  • Il valore di queste tecnologie è riconosciuto ovunque, e infatti prodotti e trattamenti sono presenti alle maggiori manifestazioni sportive internazionali
12 agosto 2023
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Fra chi si sta apprestando a partire per Budapest, dove dal 19 al 27 agosto sono in cartellone i Campionati del mondo di atletica, non ci sono soltanto atleti, ma anche tutta una serie di figure che lavorano nel dietro le quinte e senza le quali simili grandi manifestazioni non potrebbero nemmeno esistere. Parliamo ad esempio di Claudio Freti, fondatore e titolare di Wintecare, azienda che da poco più di un decennio, grazie al lavoro di una buona dozzina di persone, si occupa di ricerca e di produzione di apparecchiature elettro-medicali destinate anche al grande pubblico ma apprezzatissime pure da sportivi fra i più grandi e conosciuti al mondo.

«Le nostre tecnologie», mi dice Claudio accogliendomi a Chiasso nella sede centrale dell’impresa, «quando sono impiegate nello sport d’élite aiutano i fisioterapisti, dopo che hanno ricevuto la necessaria formazione, a lavorare meglio e a risolvere più rapidamente i problemi riscontrati dagli atleti di cui si occupano, sia in fase di preparazione – quando si vogliono raggiungere miglioramenti nelle prestazioni – sia nell’ambito della fisioterapia riabilitativa dopo gli infortuni. Si tratta soprattutto di apparecchiature di elettrostimolazione. Le nostre macchine favoriscono ad esempio il trasferimento energetico verso il corpo umano attraverso un campo elettromagnetico, per ottenerne delle risposte. E coi nostri interventi, senza scendere troppo nei dettagli tecnici, riusciamo a ottenere diversi risultati: ossigenazione dei tessuti, stimolo del drenaggio, riparazione e rigenerazione dei tessuti ecc. Mi riferisco a casi di trauma o di infiammazione, dove si trasferisce pochissima energia, perché troppo calore sarebbe nocivo. Nei casi di recupero muscolare, invece, magari dopo una seduta d’allenamento, l’energia trasferita sarà molto superiore rispetto al caso illustrato precedentemente, perché si avrà bisogno invece di una notevole vasodilatazione».

Claudio mi vede un po’ perso, e saggiamente passa ad aspetti più pratici.

«Si tratta di tecnologie coperte da brevetto, vendute, usate e certificate secondo standard severissimi in molti Paesi del mondo, dagli Usa al Giappone, dalla Corea alla Russia. Da qualche anno siamo legati al gruppo Nike, che ci coinvolge in tutti i più grandi eventi, ad esempio appunto i Mondiali di atletica. Finora, prima dell’edizione di quest’anno, siamo già stati a quelli di Doha, di Londra e di Eugene. In quelle occasioni, Nike affida a noi la parte relativa al trattamento degli atleti per tutto ciò che riguarda la fisioterapia, che viene effettuata in modo estremamente mirato e personalizzato. E quest’anno offriremo le stesse prestazioni anche ad Asics, altro marchio di punta di livello mondiale». Oltre che ai Mondiali, Freti e il suo team – con le apparecchiature – sono presenti anche a quasi tutti gli appuntamenti della Diamond League. «In quei giorni lavoriamo tantissimo», mi spiega mostrandomi sul cellulare le agende relative ad alcuni appuntamenti, come ad esempio quelli di Londra e Montecarlo. Sono fitte di orari e caselle riempite coi nomi di atleti arcinoti. «Il giorno prima delle gare è quello più impegnativo, lavoriamo dalle 9 di mattina alle due di notte. Nei giorni di competizione, invece, lavoriamo fino alla tarda mattinata. E poi siamo ovviamente operativi anche dopo l’evento per aiutare gli atleti nel lavoro di recupero, che è sempre piuttosto intenso. Le nostre apparecchiature, ad ogni modo, danno una mano ai fisioterapisti a trattare gli sportivi sia in on-season che in off-season, durante i periodi di allenamento intensivo così come nel corso delle gare e negli sprazzi di tempo dedicati al recupero muscolare».

Justin Gatlin, Mo Farah, Javier Sotomayor, Marie-Josée Ta Lou, Caster Semenya, Genzebe Dibaba, e naturalmente anche le sorelle Kambundji e Ajla Del Ponte: sono davvero autentici fuoriclasse gli atleti di cui si è occupata nel tempo l’azienda chiassese, che ovviamente anche quest’anno sarà presente il 3 e 4 settembre al Galà dei Castelli di Bellinzona, manifestazione sempre più prestigiosa – è considerata la ventesima più importante al mondo – con cui Freti e il suo team hanno ormai un rapporto più che consolidato. «È sempre un piacere, per noi, poter fornire i nostri servizi durante la kermesse organizzata nella capitale».

Ma Wintecare non si rivolge soltanto ai professionisti dell’atletica leggera. «È vero, anche se l’atletica per noi è molto stimolante, perché è una disciplina in cui la biodinamica impera, ed è declinata in maniere molto diverse: si va dal velocista come Gatlin allo specialista dei 10mila metri, dai saltatori in alto ai lanciatori del peso. Inoltre, quello dell’atletica è un mondo un po’ più accessibile rispetto ad altri, nei quali a imporsi sul mercato, alla fine, non è sempre il migliore, ma chi possiede più risorse e più potenza mediatica».

Gli atleti vi considerano dei salvatori, immagino.

«Noi produciamo strumenti di lavoro, non dei risolutori di problemi, nel senso che – se vengono usati da profani – non sortiscono alcun risultato a livello terapeutico. La tecnologia è efficace soltanto se finisce in mano a grandi terapisti professionisti che sanno utilizzarla al meglio».

E ciò vale anche per i vostri clienti comuni, le persone che magari nemmeno praticano sport…

«Noi ci rivolgiamo a tutti, e formiamo all’uso delle nostre macchine sia i fisioterapisti d’ambito sportivo sia quelli che si occupano dei cosiddetti comuni mortali, e ormai sono molti i professionisti che ci chiedono di essere formati, anche perché fabbrichiamo un po’ di tutto, nel nostro ambito: laser, onde d’urto, magnetoterapia, ultrasuoni ecc.»

Eccellenza assoluta

Tornando all’ambito sportivo, come riuscite a entrare in contatto con gli atleti? «Ormai siamo abbastanza conosciuti – oserei dire che per certi aspetti siamo i migliori al mondo, e non lo dico per tirarmela, visto che lo dicono in molti – e dunque veniamo regolarmente contattati da atleti, club, federazioni, organizzatori di eventi, manager e medici, tutti in cerca della nostra collaborazione. Dagli Usa, ad esempio, riceviamo richieste di collaborazione in pratica ogni giorno. E negli anni le nostre tecnologie sono state messe al servizio – vendute o noleggiate – di moltissime discipline sportive, direi in pratica un po’ tutte, dal basket al volley, dal pugilato al Motomondiale, dal tennis allo sci alpino, dal rally al calcio. E, anche in questo caso, sono davvero celebri le società e le personalità che hanno fatto capo a noi». Impossibilitati a citarle tutte, ve ne elenchiamo alcune: la tennista Jil Teichmann, le squadre femminili e maschili di Swiss-ski, diversi piloti del Motomondiale, calciatori come Mario Götze, l’Ambrì-Piotta, il celebre torero José Mari Manzanares (figlio), diverse squadre sportive del gruppo Red Bull, alcuni club del massimo campionato turco di calcio, la Spal, per finire con due nomi davvero grossissimi: i San Antonio Spurs (basket Nba) e il Manchester City, club che attualmente domina il calcio a livello continentale. «Nomi prestigiosi, di cui andiamo fieri, che ci fanno capire che stiamo lavorando bene e che ci spronano a continuare e a migliorare ulteriormente».

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