ATLETICA

L'arma segreta di Alex? 'Le scarpette in carbonio'

Di ritorno da Marietta, dopo l'incredibile 9''84 che potrebbe valergli il record europeo il basilese non nasconde il suo stupore. 'Ma il crono ha parlato'

Veloce come il carbonio (Keystone)
20 luglio 2021
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Un record incredibile, per il momento non ancora omologato: 9''84 sui 100, sulla pista statunitense pur ultraveloce di Marietta, in Georgia, dove Alex Wilson, trentenne sprinter basilese in procinto di partire per Tokyo, ha lasciato tutti di stucco (per non dire attoniti). E il primo sorpreso, naturalmente, è lui. «Quando ho saputo di quei tempi (9''84 sui 100m e 19''89 sui 200m) ero scioccato. C'è voluto del tempo per digerire la cosa e crederci» racconta il due volte primatista svizzero, raggiunto all'aeroporto di Zurigo al momento del suo ritorno in Patria da una troupe della Srf. Wilson che, invece, neppure per un istante ha dubitato della precisione del rilevamento cornometrico: «Il cronometro ha parlato, perché dovrei dubitare del suo verdetto?». Una spiegazione, però, il renano ce l'ha: a suo dire, l'arma segreta sono le scarpette nuove di zecca, in carbonio, appositamente realizzate per i Giochi olimpici in Giappone. «Quando le ho provate in allenamento per la prima volta, ho fatto degli sprint di 30 metri e se normalmente li corro in 2''80, in quell'occasione il cronometro indicava 2''60». Dopo aver permesso un salto a livello di prestazioni su strada, la nuova generazione di scarpette ha mantenuto le attese anche nella versione per la pista, con alcuni dei modelli di punta che avrebbero pure contribuito a realizzare alcuni crono straordinari, in campo femminile soprattutto.

Vicaut e Obikwelu con la tremarella. Per un po'

Intanto, però, Wilson dovrà dar prova di grande pazienza. Il suo tempo a Marietta, infatti, verrà passato al setaccio dalla Federazione europea, che prima visionerà i filmato del suo sprint, verificherà i cronometraggi, prenderà visione dei risultati del controllo antidoping e poi analizzerà l'approvazione della pista, dei giudici, dell'impianto di partenza. Insomma, potrebbero volerci diverse settimane. In attesa che European Athletics emetta il suo verdetto, il record continentale sui 100 metri rimarrà quello che si dividono il francese Jimmy Vicaut e il portoghese Francis Obikwelu con il medesimo riscontro cronometrico: 9''86).

Wilson, intanto, potrà mettersi nuovamente alla prova sulla pista olimpica di Tokyo. Pur se lui stesso ammette di essere ancora indeciso sul da farsi, anche se forte dello stratosferico tempo di Marietta, il basilese sarebbe tra i maggiori candidati a un posto sul podio. «Ancora non so se ancora se sarò in lizza nei 100. Per il momento, non sono un atleta da 9''80, e con un tempo sui dieci secondi (per ora il suo record ufficiale è di 10''08) non ho alcuna prospettiva», spiega il vincitore del bronzo agli Europei sui 200 m, l'altra disciplina a cui è iscritto a Tokyo. «È quella la mia distanza preferita» conclude Wilson, quella di cui in Svizzera è primatista grazie a un personale di 19''98.

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