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Ginnastica, bisogna proteggere le atlete dagli abusi

Una Commissione degli Stati approva una mozione per istituire un sistema di segnalazione, dopo le rivelazioni di alcune ragazze sui metodi praticati a Macolin

Combattere le violenze fisiche e psicologiche è la priorità (Ti-Press/Gianinazzi)
9 novembre 2020
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Dopo le rivelazioni per certi versi scioccanti sui metodi di allenamento delle giovani ginnaste svizzere a Macolin, è necessario istituire un sistema di segnalazione per evitare abusi nel settore dello sport. Lo chiede una mozione adottata dalla Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati, che si è espressa in tal senso con 10 voti contro 3. Un simile centro di aiuto o un servizio di segnalazione indipendente, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, dovrebbe contribuire a proteggere maggiormente i diritti della atlete da abusi.

La commissione è giunta a tale conclusione dopo aver sentito i rappresentanti della Federazione svizzera di ginnastica e di Swiss Olympic, dopo le accuse riguardanti i metodi di allenamento della FSG applicati al centro sportivo nazionale di Macolin. La commissione si è detta scioccata dalle rivelazioni pubbliche e dai malfunzionamenti segnalati, precisa la nota. Per la commissione si tratta di modificare un certo tipo di cultura di allenamento.

Questa estate avevano suscitato scalpore le rivelazioni di alcune ex atlete sui metodi da caserma applicati al Centro federale sulle colline sopra Bienne. Il giornale ginevrino "Le Temps", per esempio, ha pubblicato un'intervista a Lisa Rusconi, ex capitana della nazionale di ginnastica ritmica, che aveva denunciato le violenze fisiche e psicologiche subite dalle sue allenatrici – tutte originarie dell'Europa dell'est – tra il 2012 e il 2017. Altre interviste dello stesso tenore erano apparse su quotidiani svizzero tedeschi.

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