Basket

Regolarità a rischio e un declino solo accelerato dal Covid

La pandemia non ha fatto altro che acuire i problemi strutturali e di attrattività del basket svizzero, con un campionato che appare già tutto fuorché regolare

La stagione non è certamente iniziata nel migliore dei modi: quattro squadre non sono ancora scese il campo – Lugano, Monthey, Ginevra e Starwings –, due hanno giocato una sola partita (Massagno e Nyon). Ora, già abbiamo un calendario con squadre dispari che impongono un turno di riposo, e questo non è molto regolare perché ci sono riposi e riposi e incontri dopo i riposi che possono essere favorevoli o meno. E ci sono tanti turni infrasettimanali che non aiuteranno certamente i recuperi. Siamo quindi già nella situazione di dubitare della regolarità del campionato. In particolare, saranno ulteriormente favorite le squadre che formate unicamente da professionisti, dato che non avranno problemi a giocare in qualsiasi giorno della settimana, mentre le compagini che hanno solo stranieri professionisti e il resto della truppa svizzera a metà tempo o a tempo pieno nel lavoro o nella scuola, avranno notevoli difficoltà a intraprendere più trasferte infrasettimanali.

Qualcuno dirà che, negli anni 2000, sarebbe opportuno che tutte le società fossero professioniste, senza però tener conto che le finanze di molti club sono da nozze con i fichi secchi. Avessimo un'organizzazione globale di un certo rilievo, delle strutture societarie e fisiche solide come in altri paesi, forse avremmo anche un basket di qualità. Perché, piaccia o meno, quando non si hanno le infrastrutture accoglienti per gli spettatori, quando gli sponsor non sono interessati al basket per la scarsa visibilità mediatica e il contenuto tecnico non fa faville, è chiaro che tutto il movimento ne soffre.

I motivi che ci hanno portato a questa situazione non sono certamente quelli della pandemia, come qualcuno potrebbe credere. Il coronavirus ha solo amplificato il declino del movimento cestistico, anche se questa osservazione non piacerà a molti. Ma la realtà dell’ultima estate è che ben tre squadre si sono ritirate dalla massima serie in campo maschile e non tre formazioni qualsiasi: Vevey è sempre stata una regione storica del basket elvetico; Swiss Central la sola nella Svizzera centrale; il Losanna-Pully un complesso romando che attirava non poco. Il declino economico di questi club è da ascrivere a più fattori, il primo dei quali è la mancanza di sponsor adeguati a sostenere una stagione di basket. E bisogna stare attenti, perché all’orizzonte vi sono un altro paio di società che stanno avvicinandosi al baratro. Prima che tutto finisca a catafascio, sarebbe opportuna un’analisi seria della situazione e uno studio adeguato dei rimedi che bisogna apportare al nostro basket. Ma questo è un lavoro che non spetta a noi che siamo, nel bene e nel male, fra i pochi che ancora parlano di basket con regolarità.

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