Ginnastica artistica

Giulia Steingruber, prima i Giochi poi il ritiro. Forse

La 26enne sangallese focalizza la lunga preparazione sulle Olimpiadi di Tokyo: ‘Il rinvio di un anno gioca a mio favore. Poi farò tutte le valutazioni del caso’

Keystone

 

 

Giulia Steingruber proseguirà la carriera fino ai Giochi olimpici di Tokyo dell'anno prossimo. Poi, probabilmente, chiuderà la carriera. «Inizialmente - ha ricordato la 26enne sangallese, bronzo al volteggio a Rio nel 2016 - il rinvio delle Olimpiadi è stato uno choc. Ora che lo sport torna a mettersi in moto, è difficile trovare le motivazioni in allenamento, perché non ci sono né competizioni né obiettivi certi. Non la sto vivendo benissimo, ma si deve ragionare a lungo termine».

Dopo l'annuncio del rinvio dei Giochi, Steingruber ha pensato al ritiro. Propositi rientrati? «Un anno in più significa un carico notevole, per il mio fisico. A 20 anni, manco ci avrei pensato. Invece una riflessione l'ho dovuta fare: ho voglia di continuare, dopo tutti gli infortuni che ho patìto? Ho però deciso di proseguire perché i Giochi rappresentano il mio obiettivo. Anche se nessuno può essere certo di cosa accadrà nel 2021».

‘Ho ripreso il controllo’

 

Quando ha deciso che avrebbe continuato? «Inizialmente volevo vedere come avrei reagito in allenamento. Volevo migliorare il livello che ho avuto ai Mondiali di Stoccarda (2019, ndr)m dove però ero reduce dall'infortunio al ginocchio (crociati ko nel 2018, ndr). Non era evidente tornare ai livelli dei Giochi di Rio di quattro anni fa. Ho dovuto lavorare duramente, ma dopo i due mesi di pausa forzata è andata meglio del previsto. Ho rapidamente ripreso il controllo della situazione. Il tempo in più dovuto al rinvio gioca a mio favore. Ammetto che prepararmi per l'estate sarebbe stato stressante. Devo solo gestire bene i carichi di lavoro. Al volteggio, devo pensare a un nuovo secondo salto, ci lavorerò presto molto intensamente. Tuttavia, i miei esercizi dovranno essere a punto solo in gennaio, ho ancora sei mesi davanti. Nel corpo libero, rispetto a Stoccarda, non avverto alcun dolore al ginocchio. Ciò che facilita la fasi aeree».

Gli Europei in dicembre a Baku potrebbero segnare il rientro alle competizioni. «Dovessero esserci, mi chiederei se sia il caso di parteciparci, senza gare di avvicinamento... Avrei anche quelli di aprile, e i Giochi in luglio. Un grande evento ogni tre o quattro mesi è pesante, a 26 anni. Partecipare sarebbe positivo, per la testa e per le motivazioni. Ma ciò che più conta sarà essere in forma nel 2021».

Gli Europei del 2021 saranno a Basilea. «È una coincidenza simile al 2016, quando gli Europei furono a Berna prima dei Giochi di Rio. Lo vedo come un buon presagio».

‘Desolata per le vittime di abusi’

 

Recentemente la ginnastica svizzera è stata scossa dalla vicenda della ritmica e delle accuse rivolte alle allenatrici, prontamente allontanate (e con loro, il responsabile dello sport d'élite in seno alla federazione svizzera). È in corso un'inchiesta. Questa vicenda ha in qualche modo modificato la vita quotidiana degli atleti a Macolin? «Questa storia non riguarda l'artistica. Noi abbiamo proseguito l'attività come sempre. In passato, avevo dei contatti con le colleghe della ritmica, ma ora non più, perché non sono più a Macolin».

Anche nel settore dell'artistica mondiale, però, sono venuti alla luce molti scandali. Uno su tutti, quello riguardante il medico della squadra statunitense Larry Nassar. Voi atlete ne parlate? «È un soggetto estremamente sensibile, ma non voglio commentarlo, perché non conosco le singole vicende nei dettagli. Sono però desolata per le vittime, certe dichiarazioni fanno paura. Il documentario che è stato realizzato su queste sordide vicende (Athlete A, ndr) ha forse dato coraggio ad altri atleti che hanno finalmente osato raccontare le loro storie. Mi risulta difficile mettermi nei loro panni perché non mi è mai accaduto niente del genere. A casa mi hanno sempre insegnato a dire se c'è qualcosa che non va. E che bisogna parlarne».

Giulia, ma davvero si ritirerà dopo le Olimpiadi? «(Ride, ndr). Una cosa alla volta. Possono sempre accadere molte cose, ,l'ho già sperimentato. Penso al ritiro, sì, ma prima desidero concentrarmi sulla prossima tappa della mia carriera. Se decidessi già adesso, non riuscirei più a focalizzarmi al cento per cento sui Giochi. Non è il caso».

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