Il ricordo

'Chico' Frigerio, il basket ti deve così tanto

Se ne è andato un dirigente appassionato che contribuì al boom della pallacanestro in Ticino con la Federale, portata al successo a metà degli Anni '70

Nel giorno del suo ritorno in Ticino dopo i fatti di New York del 2007 (Ti-Press/F. Agosta)
27 settembre 2019
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Ci ha lasciati Enrico “Chico” Frigerio, mitico presidente della Federale degli anni Settanta, dopo una lunga malattia.Ci ha lasciati Enrico “Chico” Frigerio, mitico presidente della Federale degli anni Settanta, dopo una lunga malattia.Fino a qualche settimana fa, al mattino, s’incontrava Chico al Ristorante Le Betulle di Origlio, con i compagni di viaggio abituali, Gigi Grigioni, Martinenghi, Fumasoli. Attimi per i saluti, per qualche ricordo dei tempi andati, il basket sempre vicino e qualche battuta che non mancava mai

Proprio nel basket, Chico è stato la vera locomotiva che ha contribuito al boom degli anni Settanta, quando la Lugano sportiva era quella legato alla palestra della Gerra, e non certamente alla Resega. Chico è stato presidente di quella Federale che con lui alla guida ha vissuto i massimi splendori della sua storia. È stato lui, con i suoi investimenti, a dare il via alla “competizione” interna al Ticino che ha portato, via via,  Pregassona, Viganello, Molino Nuovo e Bellinzona in Lega nazionale A.Ha preso due stranieri Moore e Lawrence nella stagione ‘73/’74, quasi un assaggio, prima di ingaggiare Raga e Brady l’anno successivo. Da lì in poi in maglia gialla sono transitati una marea di big del basket continentale e non, che hanno contribuito a  vittorie in Campionato e in Coppa.Chico era una persona squisita che, nel bene e nel male, non ha mai fatto pesare nulla di sé. Era un amico sul quale si poteva contare sempre, di una generosità innata che l’ha anche portato in storie delle quali lasciamo che si parli in altre pagine.

A noi preme sottolineare come abbia sempre avuto un approccio vincente in quanto faceva: ha, per la sua Federale, cercato sempre il meglio, e ha avuto come un fratello e compagno di viaggio quel Seo Dell’Acqua del quale conosciamo tutto. Chico aveva una grande fiducia nel prossimo, era pronto ad aiutare. Era sanguigno attorno al campo da gioco, ne sono testimonianza tutte le foto di rito nei momenti del trionfo. Il basket ticinese gli deve, se non proprio tutto, almeno i meriti di aver reso visibile l’anonimato, di aver creato un modello di società sportiva vincente, di aver creduto nel progetto di crescita del basket. Investendo non poco, è vero, ma senza quella spocchia che spesso ha caratterizzato certi personaggi di pari ruolo. Un abbraccio ai familiari e a chi gli ha voluto bene.

Quel mandato d'arresto privo di fondamento

Chico Frigerio balzò un'ultima volta agli onori della cronaca il 7 settembre del 2007: venne infatti arrestato all'aeroporto di New York in quanto su di lui pendeva un mandato di cattura per estorsione e traffico di droga – privo di fondamento – firmato molti anni prima, nel 1984, dall’allora procuratore pubblico Rudolph Giuliani, famoso poi per essere diventato sindaco della Grande Mela. Frigerio era negli Stati Uniti per girare un documentario sulla sua vita per la trasmissione della Rsi 'Storie'. Rimase in carcere tre mesi, fece ritorno in Ticino il 24 novembre.

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