CICLISMO

Il plotone rende omaggio a Lambrecht

In Polonia neutralizzata la quarta tappa, che non avrà classifica. Rutkiewicz: 'L'ho visto cadere ma non credevo fosse grave'. I medici: 'Non bene, ripeteva'

6 agosto 2019
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La Polonia si ferma, il giorno dopo la tragedia che ha colpito il Belgio, che lunedì ha perso un altro ciclista in corsa – è addirittura il quarto negli ultimi otto anni (l'ultimo decesso, un anno e mezzo prima, era stato quello di Michael Goolaerts) – vittima di una caduta durante la terza frazione della corsa valida per il World Tour, la Chorzow-Zabrze di 150 chilometri. In ricordo del ventiduenne Bjorg Lambrecht che correva per la Lotto-Soudal gli organizzatori hanno deciso di neutralizzare la quarta tappa (in altre parole, a fine giornata non verrà stilata alcuna classifica), riducendone pure il chilometraggio. «È un'eccellente decisione» racconta uno dei protagonisti, il polacco della Wibatech-Merx Marek Rutkiewicz. «Ieri nel plotone il clima era davvero pesante, e il fatto di trascorrere un pomeriggio in bici senza correre ci permetterà di parlarci, nella speranza di allontanare i brutti pensieri. Prima di rimetterci al lavoro, domani»

Lo stupore e l'incredulità, però, sono ancora ben presenti tra i corridori. I quali lunedì avevano appreso soltanto all'arrivo, della tragica morte di Lambrecht. «Tra me e lui c'erano una decina di corridori – continua Rutkiewicz –, e mi sono accorto che Bjorg a un certo punto ha perso il controllo della bici. Subito dopo è caduto in un fosso, proprio all'altezza di un piccolo ponte in cemento, e l'ha centrato in pieno. Davvero non aveva alcuna possibilità di evitarlo».

Rutkiewicz, però, non immaginava che sarebbe finita in quel modo. «L'ho visto piegarsi su se stesso, in fondo al fosso. Ma abbiamo continuato come se nulla fosse, non credevamo certo che si trattasse di qualcosa di grave. La tragica notizia ci ha raggiunti solo al traguardo».

Anche i medici non si attendevano un epilogo simile. «Subito dopo l'impatto abbiamo potuto parlargli brevemente – spiega Ryszard Wisniewski, il capo dell'équipe medica che segue la corsa –. 'Non  bene, non  bene, non bene', ripeteva. Ed era vero che il livello di zuccheri nel sangue era sorprendentemente basso, ma non ci aspettavamo ferite tanto importanti. Invece aveva la milza strappata e il fegato spappolato. E non appena l'abbiamo messo sull'ambulanza ha perso conoscenza».

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