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Pyeongchang e una macchina a rilento

8 maggio 2017
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Fatica a decollare, è il men che si possa dire, la prevendita dei biglietti per i Giochi invernali sudcoreani, che scattano esattamente fra 276 giorni nel comprensorio sciistico di Pyeongchang. Infatti, finora soltanto un po' più di un quarto dei ticket messi in vendita nella prima fase (chiusa a fine aprile) ha trovato acquirenti. Ad ammetterlo pubblicamente per la prima volta è il portavoce del comitato organizzatore, Lee Ji-Hye, il quale spiega ai colleghi dell'agenzia Afp che solo 162 mila dei seicentomila biglietti fin qui sbloccati sono stati effettivamente venduti, e di questi la stragrande maggioranza per discipline sportive in cui la Corea eccelle, come pattinaggio di velocità, short-track e pattinaggio artistico.
A differenza di altre occasioni, stavolta il problema dei Giochi non sono quindi né le infrastrutture, né i ritardi, bensì il fatto che le gare si svolgono in un Paese che non vanta  una grossa tradizione negli sport invernali, di sicuro non al livello delle nazioni europee e nordamericane che vanno per la maggiore. Il più dell'interesse a Pyeongchang lo fanno i ticket per le cerimonie di apertura e chiusura, mentre in discipline come sci nordico e biathlon le vendite non superano il 10% dei posti a disposizione. In totale, al pubblico verranno destinati 1,18 milioni di biglietti, di cui il trenta per cento sarà a disposizione dei tifosi stranieri e degli sponsor che partecipano al finanziamentro dell'evento.

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