laR+ IL COMMENTO

Omofobia e dintorni: no, non tutto è legittimo

La libertà di opinione è un conto, la discriminazione un altro. Appunti dopo la polemica sull’annullamento della serata sull’identità di genere a Massagno

In sintesi:
  • Identità di genere al Lux: gli unici due relatori invitati, entrambi con posizioni controverse e una pure condannata per diffamazione, avrebbero garantito il rispetto del tema e il pluralismo?
  • La libertà di espressione non è assoluta, ha dei paletti legati alla discriminazione e all’incitamento all’odio. Dal 2020 in Svizzera puniti anche per quanto riguarda l’orientamento sessuale
Un messaggio chiaro
(Ti-Press)
13 settembre 2023
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Per chi se la fosse persa, settimana scorsa è andata in scena una seconda polemica legata all’identità di genere, dopo quella innescata a fine agosto dalle rimostranze sull’agenda scolastica. Un capitolo più breve: la miccia si è di fatto accesa e spenta in un giorno solo. Ma non per questo si tratta di un fuoco di paglia. Anzi, l’animosità ha dimostrato che l’argomento, complesso, va affrontato e non nascosto sotto a un tappeto come taluni preferirebbero.

Relatori controversi

In estrema sintesi, per il 12 settembre HelvEthica Ticino e Amici della Costituzione avevano organizzato una conferenza sul tema dell’identità di genere al cinema Lux di Massagno. A prima vista, una serata potenzialmente interessante: il tema è d’attualità, indipendentemente dall’agenda, e gli studi di genere sono una delle branche della sociologia forse meno note al grande pubblico. La sala massagnese peraltro ci ha abituato a proposte originali e attente a diversità e minoranze. A dar risalto all’evento, la protesta del collettivo femminista Io l’8 ogni giorno e una lettera anonima circolata sui social che invitava a scrivere o telefonare al cinema per lamentarsi del dibattito. Dito puntato contro i relatori.

Se l’ospite è condannato

Un parterre molto limitato per la verità: due soli ospiti. Entrambi italiani, l’avvocato Gianfranco Amato e la dottoressa Silvana De Mari. Il primo è noto – fra l’altro – per il sostegno all’ideologo di Putin Aleksandr Dugin e per affrontare sul proprio blog temi come ad esempio l’influsso del diavolo nella società contemporanea. La seconda, anche scrittrice di libri fantasy, si è distinta negli anni, oltre che per essere stata recentemente radiata dall’Ordine dei medici di Torino in quanto no vax, per posizioni che definire controverse finanche estremiste è un eufemismo. Condividono, a grandi linee, la ‘sensibilità’ sui temi Lgbtq+. De Mari, in particolare, è stata condannata – in seguito a più denunce e a vari livelli giuridici – per diffamazione dal Tribunale di Torino, per posizioni che lei stessa ha rivendicato essere omofobe. Come l’accusa al movimento Lgbtq+ di diffondere la pedofilia, ad esempio.

Dal 2020 la legge vieta la discriminazione per l’orientamento sessuale

Il caso mette in imbarazzo i gestori del Lux che si dissociano dai contenuti dell’evento. Alla fine della giornata, dopo sollecitazioni anche giornalistiche, il passo indietro degli organizzatori. E sebbene questi abbiano parlato addirittura dell’instaurazione di un “sistema dittatoriale”, oltre che alcuni giorni dopo di presunte e non meglio specificate minacce, la rinuncia ci pare in realtà un atto sensato. E pienamente in linea con la Costituzione, le leggi e lo spirito democratico elvetici. A parte che non è ben chiaro quali pluralità e contraddittorio avrebbe offerto un dibattito con solo due ospiti di quel calibro, val la pena ricordare che dal 2020 anche in Svizzera sono puniti la discriminazione e l’odio basati sull’orientamento sessuale. Il 63% dei votanti ha approvato la modifica del Codice penale e nella maggioranza dei comuni ticinesi questa percentuale è stata anche ampiamente superata.

Il buon senso è diventato norma giuridica. E ha messo dei paletti alla libertà d’opinione, così come avviene per altre forme di discriminazione. Purtroppo non tutte: l’identità di genere non è stata inserita nella nuova legge. Segno che la strada per migliorare i diritti arcobaleno è ancora lunga. Potrebbe essere lo spunto per un nuovo dibattito, possibilmente con ospiti che abbiano rispetto del tema di cui parlano.

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