Commento

Esercito: alti graduati, festini e figure di palta!

Quando ci si trova di fronte alla classica arrampicata sui vetri...

21 novembre 2018
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Cosa significa che il capo dell’esercito ammette ‘errori morali’ e si scusa? Da lui ci attendiamo che rispetti leggi e regolamenti (e li faccia rispettare), mica la morale. Eppure è stato lui a fare questo distinguo in piena bufera spese eccessive. Di cosa si tratta è presto detto. Testate del gruppo Tamedia e ‘La Liberté’, avendo avuto accesso a un rapporto interno, hanno reso note diverse strane/eccessive spese finite sul conto dell’esercito (e dei contribuenti), generate da inviti da parte dell’armata alle consorti dei quadri, chiamate a far loro compagnia nel corso di un seminario tenutosi in Vallese. Costi generati da voli in elicottero, cena, pernottamento e corso di golf a Crans-Montana. Un’inchiesta amministrativa ha però concluso che nessun regolamento o legge è stato violato. Nonostante ciò è stato adottato un nuovo regolamento e stabilito (mai dire mai!) che questo genere di spese è incompatibile con un uso oculato del denaro pubblico. Benvenuti nel Duemila!

Ebbene, domandina facile facile: chi era responsabile dell’organizzazione dell’evento che ha visto invitate (a nostre spese) le compagne dei quadri, giunte in loco su un Super Puma (un elicottero – notasi – che costa per un’ora di volo 10’900 franchi)? Risposta: il comandante dell’esercito, Philippe Rebord. Ah…! Altra domandina: il consigliere federale Parmelin sapeva? Risposta (fonte Ats): Rebord, interrogato, ha affermato che secondo lui Parmelin era al corrente del programma e ha pronunciato un discorso in Vallese, davanti ad ufficiali & Co. Capito? Imbarazz tremend imbarazz! Oltre a ciò, avviata l’inchiesta, sono spuntate anche cene innaffiate con alcolici, in particolare un festino all’Appenzeller Alpenbitter del 2014, durante un seminario, alla fine del quale alcuni partecipanti non erano nemmeno più in grado di parlare né lavorare il giorno dopo. Serata organizzata sempre da alti graduati a spese del contribuente, sigari compresi!

Orbene: come mai non vi sono regole (tranne un regolamento appena adottato in fretta e furia!) e neppure codici comportamentali che disciplinino tali situazioni? Qualcuno ha già provato a presentarsi sbronzo ad un appello di una scuola reclute o di un corso di ripetizione? Manca forse una base legale per punire? Suvvia, come si fa a dire che si tratta solo di ‘errori morali’? A meno che le regole debbano valere per la truppa e non per i quadri. Ma anche se così fosse, simili comportamenti cozzano in primis con la morale, o meglio l’etica, o le normali regole del ‘buon comportamento’ che dovrebbe avere chi porta una divisa, a maggior ragione se graduato. Ci troviamo di fronte alla classica arrampicata sui vetri, fatta da un capo dell’esercito che tenta di stare a galla in un caso che lo ha toccato in prima persona e che rischia di sfiorare anche il responsabile politico. E quando ci si arrampica sui vetri, spesso si preferisce fare figure di palta, piuttosto che ammettere che si è sbagliato. Figure rimediate appellandosi alla morale, dicendo che – capita la lezione – ora c’è un regolamento spese che tiene conto dell’evoluzione in corso. Ma evoluzione di che cosa? Forse del fatto che oggi si è più facilmente beccati grazie alla legge sulla trasparenza!

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