Commento

Il commercio cambia volto

Gli acquisti si fanno sempre più online

10 gennaio 2018
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Le abitudini di consumo degli svizzeri stanno cambiando e anche più velocemente di quanto si potesse immaginare. È quanto emerge dall’annuale studio del Credit Suisse dedicato alle prospettive del commercio al dettaglio che nell’anno appena concluso ha per lo meno arrestato la tendenza al ribasso degli ultimi anni. Le cause della stagnazione delle vendite da parte della grande e piccola distribuzione svizzera sono le solite e note da anni: potere d’acquisto a livello nazionale invariato (il reddito disponibile e i salari non crescono come dovrebbero); crescita demografica debole (il saldo migratorio rimane positivo ma è in diminuzione) e la propensione a effettuare acquisti fuori dai confini (in leggero calo per quelli fisici ma in netta crescita per quelli online).

Il report del Credit Suisse porta due esempi di quanto incidano ‘negativamente’ gli acquisti digitali: Amazon e Zalando su tutti. Tutti e due i portali di e-commerce non hanno un dominio svizzero. Per intenderci non c’è né un amazon.ch né uno zalando.ch e quindi non c’è nessuna piattaforma logistica nazionale per queste due imprese. Eppure i due giganti mondiali del dettaglio, perché tali sono, realizzano un fatturato di tutto rispetto in Svizzera. Per quanto riguarda il primo i dati sono solo stimati, mentre per Zalando, consegnando in Svizzera dalla Germania, esistono cifre precise: dal 2012 all’anno scorso la società tedesca ha più che triplicato il suo fatturato passando dagli iniziali 186 milioni ai 624 milioni di franchi. Per quanto riguarda Amazon sono soprattutto i consumatori nelle regioni di confine o in prossimità dei punti di ritiro all’estero a manifestare più interesse. Addirittura si è creato un certo indotto locale legato a questa piattaforma di e-commerce con operatori terzi che consegnano in Svizzera i prodotti acquistati su Amazon e, a pagamento, si fanno pure carico delle formalità doganali e della riscossione dell’Iva. Oltre a tali operatori, diciamo ‘dell’ultimo miglio’ tra Amazon e i suoi clienti svizzeri, negli ultimi anni si sono affermati anche i punti di ritiro in prossimità del confine. In questo caso, gli ordini online sono consegnati direttamente a questi punti di interscambio dove possono essere prelevati di persona.

Ma l’altro aspetto interessante che emerge dall’analisi del Credit Suisse è che la crescita di Zalando in Svizzera è superiore a quella che comunque c’è nell’area germanofona dell’Europa. Considerando il cosiddetto mercato Dach, ovvero Germania, Austria e Svizzera, il 25% circa del fatturato di quest’area di Zalando avviene da noi. Questo vuol dire che la propensione degli svizzeri a usare le nuove tecnologie è superiore a quella dei loro vicini. Inoltre il maggior potere d’acquisto derivante dall’effetto valutario (in attenuazione) spinge sempre più persone a sfruttarlo a proprio vantaggio. In poche parole i salari stagnanti vengono compensati dalle possibilità offerte dalla tecnologia. Una sorta di circolo vizioso che si traduce in minori consumi nazionali a detrimento del tessuto commerciale locale.

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