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Ufam ammazza lupi

La strategia di Rösti e dell’Ufam ormai è palese: uccidere quanti più lupi possibile. Una decisione nefasta ed emblematica di una visione irrazionale, strumentalizzata a fini politici, scavalcando le norme democratiche e in barba alla convenzione di Berna. Conflittuale nell’alimentare provvedimenti non solo insensati ma che denotano una palese mancanza di conoscenza anche scientifica e di rispetto degli habitat e degli animali che ne fanno parte, nel rispetto della vita e degli equilibri naturali. I dati riportano finora 35 lupi uccisi dal 1° dicembre e perfino un cane da protezione per le greggi di colore bianco scambiato per lupo. Dati “ufficiali” ma non attendibili.
I lupi vengono uccisi col bracconaggio, gli investimenti, i lacci, i bocconi avvelenati, le trappole. Riguardo alle predazioni di animali non selvatici le statistiche mostrano che ne muoiono molti di più per incuria, malattie o infortuni, come le cadute nei dirupi, poiché mal sorvegliati o senza adeguate protezioni. Ma questo non fa certo notizia. Gioco facile invece urlare ‘al lupo al lupo’ e ricevere ulteriori indennizzi!
C’è già una guerra in atto, grazie alle lobby venatorie, verso gli animali selvatici. Che l'Ufam li condanni a morte, sparando a vista, è vigliacco e da far west, contrario a qualsiasi considerazione etica e scientifica.
Protestare presso gli uffici competenti è il minimo che si possa fare.

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