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Se ci pensi, però...

Mentre imperversano i commenti all’incidente nella galleria di base del Gottardo, quatto quatto mi sono documentato su Ffs e Ticino. Noto come da noi la critica alle Ferrovie sia sempre dietro l’angolo, malgrado i significativi miglioramenti apportati. Le richieste di risarcimento a ridosso del fattaccio (per fortuna senza vittime!) mi sono parse eccessive e dire al fornaio cui è appena andata distrutta la bottega “adesso mi fai il pane a casa tua e me lo dai con lo sconto” sopra le righe.
Siamo abituati a recarci alla stazione e prendere il treno. In altre realtà si va prima in internet e se compare il messaggio “non disponibile” non si parte. Non di rado ci s’imbatte pure nel messaggio: “I treni potranno subire ritardi o cancellazioni”. Qui già 36 ore dopo l’incidente un orario completamente rifatto era online rendendo possibile la certezza del viaggio. Con tempi più lunghi, ma chiaro fino alla destinazione. Non scontato. Utile. Credo anche lodevole. A tutt’oggi poi i fatti di cui ho letto dicono che i treni merci che devono passare riescono a farlo, le persone pure.

Un’altra rivendicazione più volte ripetuta è: “Completate AlpTransit a Sud”. Forse il fatto che non ci sia una risposta potrebbe significare che non si pone la questione giusta. Al ristorante normalmente non si dice al cuoco “costruisciti una cucina più grande”. Si ordina quello che si desidera, lui poi cucina. Potrebbe quindi essere utile dire quali servizi desideriamo sui binari a Sud. Se ad es. desiderassimo più spazio per i treni regionali diremmo proprio ciò che il Consiglio Federale persegue: più regionali attorno agli agglomerati. Ma non mischio oltre il burro con la ferrovia ed esco da metafora. Anzi: concludo proprio il pezzo, venuto un tantino provocatorio. Chiedo venia, ma se ci pensi, però…

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