laR+ Lettere dei lettori

Il populismo imperversa senza freni 

Roger Köppel, Guy Mettan, Magdalena Martullo-Blocher... Che cosa accomuna questi nomi?
Nel bel mezzo di quest'anno di brutale invasione russa dell'Ucraina, il primo non trova di meglio che recarsi in visita a Mosca ed elogiare l'assassino Putin; l'altro preferisce invece andare a omaggiare il criminale Lukaschenko in Bielorussia; la terza, fedele figlia dell'ineffabile Christoph (nonché nipotina di un pastore evangelico...), a proposito del massacro in corso, vieta ai suoi dipendenti della Ems-Chemie l'uso della parola "guerra" e tollera solo la parola "conflitto". Provi il lettore a indovinare a quale partito appartengono questi tre personaggi. Ma all'Svp (tradotto in Ticinese "Udc", dove U starebbe per "unione", per un partito che fa invece di tutto per dividere), naturalmente, "ça va sans dire"; quanto a "democratico", lasciamo perdere.... È mai possibile che quel partito scelga sempre di caratterizzarsi per qualche nefandezza e si trovi a incappare una settimana sì e l'altra pure in qualche scandalo. Ma si sa, la massa della gente comune, refrattaria ai rapporti con il proprio cervello, accorre a ogni appello populista, soprattutto se si tratta di respingere con la massima inumanità (e spesso criminalizzandoli a torto) disperati migranti "colpevoli" di fuggire dai loro paesi in parte a causa delle rapaci politiche esercitate dall'Occidente in Africa sin dai tempi delle colonizzazioni (per interesse, per aggiudicarsi per esempio il diritto a estrarre materie prime o petrolio, in parte per fuggire da prigione o morte probabile inflitta da dittature infami). Ma così va il mondo.

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