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Battere il chiodo sullo sviluppo dell’alto Ticino

Non si può che plaudire all’idea del consigliere nazionale Rocco Cattaneo, illustrata di recente da questo giornale, di collegare l’alta Leventina, mediante una galleria sotto la Nufenen, all’alto Vallese e da lì, tramite il previsto traforo del Grimsel, con l’Oberland bernese. In effetti, non esistono solo i collegamenti nord-sud, ma anche quelli est-ovest.

Si pensi al riguardo al precedente dei Walser, citati dal presidente dell’Ente regionale Locarnese e Vallemaggia, Giacomo Garzoli, intervenendo, sempre su queste colonne lo scorso 31 marzo, sotto il titolo “finestra di Bedretto e sviluppo dell’alto Ticino”; articolo in cui si accenna pure a un possibile collegamento fra Bosco Gurin e la Valle Formazza. Uscendo un po’ dai nostri confini, potremmo pensare – aggiungo io – anche ai Cimbri, che nei secoli scorsi si sono diffusi un po’ ovunque. Se solo una parte dei turisti che frequentano l’Oberland bernese giungesse da noi, i costi dell’investimento necessario si giustificherebbero ampiamente.

Resta da chiedersi se il collegamento debba essere stradale o ferroviario. Va da sé che una cosa non esclude l’altra, dato che le automobili possono benissimo venir trasportate sul treno.

Per i collegamenti non adatti a un turismo di giornata, non condivido invece l’idea di una funivia, come quella prevista tra la stazione di Ambrì-Piotta, superando le montagne tra Leventina e Vallemaggia, fino al paese di Fusio, per giunta senza nessuna fermata intermedia!

Non è escluso che i collegamenti est-ovest subiscano ancora la cattiva fama della galleria del Furka. A parte che non è il primo caso in cui i preventivi sono stati superati, anche di molto, in fase di realizzazione, occorre tener presente che oggi l’opera è redditizia anche in termini finanziari.

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