laR+ I dibattiti

Votazioni Avs e cattivi perdenti

I risultati scaturiti dalle urne il 3 marzo non ammettono discussioni, anzi non è vero, le discussioni devono essere fatte per evidenziare il fatto che un’iniziativa trova il sostegno di un’ampia parte dell’elettorato svizzero. Il 58% a favore della 13esima Avs e il 75% contro l’innalzamento dell’età pensionabile a 66 anni. Risultati più chiari di così. Mi chiedo se stia cambiando il vento. I Sindacati devono far tesoro del modo di proporre un tema in modo semplice e facilmente comprensibile come adottato in questa occasione. Ho seguito con molta attenzione i dibattiti che sono seguiti a questi risultati. Rilevo anzitutto la palese differenza fra i politici ticinesi e quelli di Oltralpe. La spocchia e l’arroganza dei nostri politici nostrani ha fatto a pugni con la sportività dimostrata dagli svizzero-tedeschi. Questi ultimi hanno ammesso molto correttamente che il fatto di non aver opposto un controprogetto sia stato un errore. Certo un errore che viene dall’arroganza di poter schiacciare la sinistra in ogni sua manifestazione. Se è vero come è vero che il 55% degli elettori Udc ha sostenuto le proposte sindacali, la direzione di questo partito ha di che preoccuparsi. Ora è già aperta la guerra sul finanziamento della 13esima Avs. C’è da scommettere che i cattivi perdenti faranno dell’ostracismo in parlamento e ci porteranno al voto popolare. A questo proposito alcuni dati devono essere ricordati. L’Avs dispone di riserve di 50 miliardi, che la 13esima costerà 4,5 miliardi e che gli esercizi precedenti hanno chiuso con un utile di 3 miliardi. Fatte le dovute proiezioni, anche sul lungo termine restano aperte le ipotesi di dove attingere per finanziare la 13esima per i nos vecc. Un ritocco dell’Iva avrebbe il pregio di far partecipare tutti al finanziamento. Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di attingere dalla massa salariale aumentando il prelievo dello 0,8% da ripartire al 50% fra datore di lavoro e prestatore d’opera, non dimenticando che le due proposte possono trovare convergenze fra loro. Le prossime votazioni federali ci diranno se il vento è cambiato o se si sia trattato di un episodio isolato. Qualunque sia il futuro non mi illudo che l’arroganza e la spocchia della destra abbiano a mitigarsi.

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