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Un dazio dinamico per passare il San Gottardo?

Nelle ultime settimane ho sviluppato una ricerca relativamente alle basi normative interne e internazionali che potrebbero avere una importanza nell'ipotesi di introdurre un dazio per il passaggio attraverso il San Gottardo durante i periodi di congestione del traffico. Questa proposta, che cercherebbe di gestire il traffico stradale in modo più efficiente, solleva complessità economiche e politiche.

L'analisi considera come l'introduzione di una tariffa possa scoraggiare alcuni automobilisti durante i momenti di picco, ma potrebbe anche spostare il traffico su altre vie transalpine, generando nuovi problemi in svizzera e altrove. La necessità di negoziare con l'Ue e gli Stati alpini complicherebbe ulteriormente il processo.

Una sfida significativa riguarda il Cantone Ticino, già svantaggiato economicamente rispetto ad altre regioni svizzere. L'adozione del dazio potrebbe aumentare i costi di ingresso e uscita dal cantone, danneggiandone la competitività e creando disuguaglianze rispetto agli altri cantoni.

Inoltre, gli obblighi internazionali della Svizzera di non discriminazione potrebbero contrastare con l'intenzione di introdurre un dazio di transito. La discriminazione potrebbe sorgere se certi gruppi locali fossero esclusi dalla tariffazione. L'introduzione di un dazio interno potrebbe inoltre violare il divieto costituzionale di dazi interni, ammissibile solo con il consenso delle camere federali.

Oltre al dazio, l'analisi suggerisce altre soluzioni, come il trasferimento di automobili private su treni navetta o l'offerta di treni notturni eurocity abbinati ad auto su treni navetta, oppure sondare la possibilità di trasferire segmenti di traffico di persone su nuove motonavi di linea sul lago Maggiore.

Infine, la protezione delle popolazioni colpite dagli esodi di traffico transalpino e le conseguenze ambientali è un punto di riflessione. Soluzioni razionali basate su analisi dei dati e considerazioni ambientali dovrebbero essere esaminate. Soluzioni alle quali potrebbero anche avere un diritto giustiziabile fondato sulla Convenzione delle Alpi.

Considerato che i turisti desiderano essere benvenuti e trovare il meno complicazioni possibili, siamo sicuri che l’idea di un dazio dinamico sui picchi sia la soluzione migliore per attirare i turisti?

In conclusione, la proposta di un dazio alpino per automobili private richiederebbe un'attenta valutazione da parte delle autorità federali, considerando gli aspetti economici, politici e ambientali, nonché l'impatto internazionale. L'obiettivo è migliorare la competitività del territorio alpino senza causare distorsioni economiche e ambientali indesiderate altrove, garantendo al contempo un miglioramento dell’ambiente e della qualità di vita delle persone toccate da traffico transalpino in eccesso.

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