laR+ I dibattiti

Il problema c’è e va affrontato

“Via Odescalchi il quartiere che ha cambiato vita” titola La Regione il 14 agosto.
Questo cambiamento è sotto gli occhi di tutti e tutte. Lo confermano le persone che lì abitano e persino Daniele Martini, presidente della Commissione di quartiere Centro. A loro fanno eco le autorità comunali.
Insomma, come dice il cantante Rovazzi, “tutto molto interessante”.
Eppure, sono molte le domande che mi frullano in testa.
Perché il proprietario precedente ha permesso l’instaurarsi di un tale degrado? Ricordo anni fa spurghi dei gabinetti che fuoriuscivano inondando di, immaginate cosa, bagni e appartamenti. Manutenzione pressoché inesistente, anziani bloccati in casa da ascensori rotti, e via dicendo. Almeno questi erano i racconti di chi lì abitava.
La municipale Regazzoni-Colombo indica poi una possibile soluzione: “gli appartamenti non vengano messi a disposizione di persone conosciute come problematiche. E la situazione si risolve da sola”.
Stando a informazioni che a Chiasso sono sulla bocca di tutti/e il problema non si è risolto, ma spostato. E a farne le spese sono state altre persone che a Chiasso risiedono e che, in alcuni casi, hanno dovuto persino lasciare l’appartamento in cui vivevano in tranquillità da anni, se non decenni. Dove risiedono ora questi casi problematici? Su un altro pianeta, forse?
Battute a parte, mi rendo conto che il problema è di difficilissima soluzione, ma esiste e va affrontato.
Come lo stesso Martini conferma resta il problema di Piazza Indipendenza e di alcuni suoi frequentatori locali. A dipendenza dei loro consumi di alcol e sostanze possono essere più o meno problematici. Di certo sono persone che non attraversano un periodo roseo della loro vita.
A Chiasso lavorano operatori di prossimità che sono fondamentali nella gestione di questi cosiddetti casi problematici. Le loro percentuali di lavoro sono troppo basse. Chiasso e i Comuni che la circondano devono investire di più. Spesso è chiamata la polizia a intervenire, ma ritengo che gli operatori di prossimità, attraverso la loro presenza sul territorio, potrebbero offrire una migliore presa a carico di persone con problemi di dipendenza, psichiatrici, sociali ecc. Io che anni fa, da consigliera comunale Verde ne proposi l’introduzione, darei più risorse (leggi aumentare le percentuali di lavoro) agli operatori di prossimità, sgravando così anche i poliziotti comunali che hanno ben altro da fare.

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