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Manutenzione autostradale e radar, a chi giovano?

21 giugno 2023
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La mia non vuole essere certo una riflessione giuridica dalla quale uscirei senz’altro perdente per ragioni che non è necessario spiegare qui. Vorrei piuttosto riflettere sull’opportunità di così tanti cantieri autostradali, così lunghi sia in termini chilometrici che temporali, associati, con zelo quasi maniacale, ad apparecchi radar mobili. Ve ne sono due sull’asse nord-sud, che vengono spostati nelle due direzioni di marcia due volte a settimana. Abbiamo quindi quattro diverse postazioni ogni settimana. Il numero di contravvenzioni staccate è senz’altro rilevante; sarebbe utile conoscerlo. Con continui cambi di velocità, di corsia e con cartelli che richiedono adattamenti costanti alla guida è quasi impossibile non incappare in un radar, soprattutto in autostrada, dove vi è un limite di principio fissato a 120 km/h, ridotto sino a 60 km/h per le necessità dei cantieri presenti.

La frenesia del mondo moderno cozza brutalmente contro questo obbligo di rallentamento, prolungato su ampi tratti dell’asse autostradale cantonale, e ciò da anni e per gli anni a venire. Tale è in parte artificioso per le ragioni che spiegheremo in seguito, che si sommano alle croniche colonne chilometriche, dettate dall’intasamento dell’asse autostradale che rallentano o addirittura bloccano totalmente la mobilità anche di noi cittadini residenti in Ticino. Il tutto crea un mix a dir poco indigesto per chi percorre, per varie ragioni, lavorative o altro, molti chilometri sulle autostrade cantonali. Eppure il tutto ci viene propinato da vari soggetti: Ustra in primis per i cantieri e Dipartimento delle istituzioni con un cumulo sempre più difficilmente accettabile. Sembra che su questo aspetto non vi sia alcun rispetto per il cittadino-automobilista, costretto ad andare adagio per chilometri e regolarmente massicciamente sanzionato se appena si avvicina alle velocità ordinarie previste per l’autostrada. Insomma, si assiste a una combinazione diabolica tra cantieri chilometrici, e pluriannuali, in parte occupati da personale numericamente inadeguato per garantirne una durata ragionevolmente breve, quasi che le autostrade del Canton Ticino andassero ricostruite da zero con tanto di tubi sotterrati.

La questione a mio modo di vedere andrebbe gestita da un manager del traffico come una sorta di Mister prezzi cantonale addetto ai cantieri, che possa gestirli in maniera ottimale, quindi riducendone i disagi allo stretto necessario. Questa apparentemente eccessiva e molto pesante manutenzione crea sconcerto anche per quanto riguarda gli aspetti finanziari connessi: i miliardi per le autostrade sono pressoché infiniti, mentre vengono sempre più a mancare per la socialità, la sanità, la formazione scolastica ecc. Ecco che il radar, di fronte a questo massiccio dispiegamento di mezzi finanziari riversati in innumerevoli cantieri, assume una connotazione ancora più sinistra.

Insomma la mancanza di risorse per altre attività statali, i rallentamenti opprimenti, in un mondo sempre più veloce, e le multe puntuali e salatissime da Camorino non danno scampo e sono un tema di cui un/a politico/a serio/a dovrebbe occuparsi con urgenza perché, semplicemente, non si può più andare avanti così!

P.S. Ogni tanto fantastico di un blocco autostradale che forse muoverà anche la politica, cieca, in merito al traffico che paralizza il nostro Cantone. Se andiamo avanti così il sogno libertario dovrà prendere il sopravvento sull’incubo attuale!

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