laR+ I dibattiti

’Doppia docenza’ e referendum da auspicare

In un Paese (il nostro), nel quale già abbondano i co-presidenti, i co-cordinatori, i co-capigruppo e un sacco di altri "co-qualcosa", mentre scarseggiano le persone disposte ad assumersi una carica che comporti qualche responsabilità senza poterla dividere con altri, mancavano solo i co-docenti per completare l’opera!. Ora, dallo scorso 24 febbraio, anche questa carenza è stata superata. Con la scusa di abrogare i "livelli"(in gergo: "Superare") i "livelli", il Gran Consiglio ha infatti introdotto nella legge sulla scuola un articolo che prevede, nelle medesime classi, il principio della doppia, o perfino della tripla docenza.

A questo punto, è vivamente da sperare che contro questa improvvida novità, contro questo ennesimo attentato alla serietà della scuola e all’autorevolezza degli insegnanti, qualcuno abbia il coraggio di promuovere il lancio di un referendum affinché ognuno possa decidere se aderirvi o no. Personalmente ho molto apprezzato l’intervento del portavoce del Gruppo Plr, Aron Piezzi, che oltre a dimostrare una perfetta conoscenza della scuola "dall’interno", si è giustamente opposto a queste improvvisazioni.

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