Sguardo a nord

Questo pazzo pazzo mondo

E se ci rifugiassimo tutti a Stocolma?

Negli ultimi mesi è difficile parlare di qualsiasi argomento senza citare in un modo o nell’altro il Covid 19. Essendo fortemente inflazionato lo si vorrebbe evitare a tutti i costi eppure, senza quasi accorgersene, ci si ritrova a citarlo per forza, visto l’impatto che ha assunto e continua ad assumere su quasi ogni aspetto della nostra vita. Il mondo sembra girargli attorno come la falena con la lampada nelle quiete notti estive. E proprio un comportamento da farfalle ubriache stanno assumendo gli europei in questi mesi caldi, forzati a cambiare continuamente la destinazione delle agognate vacanze. Paesi che fino a un giorno prima apparivano innocui, improvvisamente diventano off-limits. Se a giugno l’Italia era considerata pericolosissima, ora sono la Spagna, la Serbia e gli Stati Uniti a fare paura. Puntiamo inoltre il dito contro gli altri, dimenticando che loro possono fare lo stesso con noi: doloroso è apparire appestati agli occhi di belgi, norvegesi e sloveni. E mentre ci sono regioni che soffrono per la mancanza di turisti, altre non sanno più dove metterli, come il Ticino, affollatissimo, ma anche – e questo è un po’ incredibile – l’Oberland zurighese, che sta registrando il tutto completo grazie a turisti ticinesi e romandi. Il fatto che addirittura i romandi stiano riversandosi sul Canton Zurigo dimostra tutta la rocambolesca drammaticità della situazione… e la disperazione di chi finisce per farsi infinocchiare dai tanto detestati connazionali di lingua tedesca. Questi ultimi si sono fatti furbi e stanno trasformando l’emergenza in denaro sonante chiedendo 70 franchi a notte per campeggiare in mezzo al mais con un equipaggiamento “di lusso” costituito da tavolo, panca e ciotola per il fuoco. L’offerta viene pubblicizzata come particolarmente covid-friendly, visto che tra le pannocchie lo spazio abbonda. Se gli svizzeri, ligi al richiamo federale, sono rimasti e rimangono per lo più in patria, i tedeschi, che in questi giorni stanno affrontando la seconda ondata pandemica, a casa loro proprio non ci vogliono rimanere e sfrecciano in massa sulle autostrade verso sud. Insieme agli olandesi si recano non solo in Italia, ma anche in Croazia, che da meta relativamente sicura si sta velocemente trasformando anch’essa in un hotspot. Con la sua invadente presenza, il Covid mostra con forza contraddizioni, comportamenti irrazionali, fobie e ignoranza: lockdown no, lockdown sì, mascherine sì, mascherine no, locali notturni accusati e scagionati, negazionismo, teorie complottistiche, litigi sui treni tra mascherati e non, proteste no vax e, da ultimo, la riapertura degli eventi fino a mille persone che tanto fa discutere e la finta vittima giovane di Covid a Berna, creata dalla compilazione errata di un formulario. Per citare un ulteriore esempio: la Svezia, il paese del “tutto aperto”, adesso con numero di morti e di casi in calo, è stata prima lodata, poi aspramente criticata e infine rivalutata. E se ci rifugiassimo tutti a Stoccolma?

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE