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La fiducia

Fiducia è il termine più usato in clima elettorale. Tutti a richiederla: chi nelle persone, chi nella politica, chi nelle istituzioni. Ma qual è il suo significato? Fiducia: affidamento sicuro che si fa su qualcuno o qualcosa. Giornalmente dalla stampa o dai vari portali d’informazione si apprende che la fiducia riposta su qualcuno o qualcosa è stata ahimè nuovamente delusa. Immancabilmente i diretti interessati, sereni e tranquilli perché sempre estranei ai fatti, ripongono la loro fiducia in qualcun altro nella speranza di uscirne indenni.

In questo ambiente di fiducia reciproca, vi sono politici che occupano delle poltrone da talmente tanti anni da averne quasi perso il conto e a una rapida analisi di quanto hanno realizzato ci si accorge che quanto fatto per sé stessi prevale su quanto fatto per la comunità alla quale hanno richiesto fiducia.
Politici che dopo anni d’imposizioni, manco di condivisione e trasparenza, affermano di avere ancora molto da fare e da dire, e rivolgendosi agli elettori che s’immaginano si possano chiedere per quale motivo al termine dell’ennesima legislatura si sottopongano nuovamente al loro giudizio, chiedono loro candidamente nuova fiducia. Politici che di fronte al dissenso popolare continuano imperterriti lungo il percorso unilateralmente tracciato. Politici che per le proprie convinzioni non esitano a compromettere la bellezza del territorio, la qualità di vita dei residenti, la sopravvivenza del piccolo commercio.
Politici che decantano come propri i risultati ottenuti dagli altri e nel contempo incolpano gli altri dei propri insuccessi. Politici talmente radicati nel territorio da incutere timore ottenendo incondizionata fedeltà. Vi sono Comuni dove non si muove foglia che il politico X non voglia. Comuni dove se non appartieni alla maggioranza, le possibilità di portare avanti argomenti o iniziative, sono minime se non nulle.

Nella piccola Muralto a parte l’imponente affissione di fotografie e striscioni sparsi sul territorio per potersi assicurare la continuità del potere, la campagna appare tranquilla, senza grandi coinvolgimenti personali. Muralto necessita però urgentemente di poter realizzare tutti quei progetti che da decenni per mancanza di dialogo sono bloccati nei cassetti. Necessita urgentemente di apertura, coesione, imprenditorialità, progettualità e concretezza. Socialità, fiera del libro, pigioni moderate, posti di lavoro nell’amministrazione comunale, partecipazioni in strutture fuori comune, decantati dall’esecutivo a propaganda politica, non sarebbero sostenibili senza il finanziamento dei contribuenti. Nel frattempo tutto il resto è fermo. La realizzazione delle ormai improrogabili opere relative a nodo intermodale, lungolago, comparto stazione, Beaurivage, necessitano di un cambio radicale d’approccio e mentalità prima che siano altri a decidere per noi con la benedizione di chi da troppo tempo evita il confronto.
Va bene chiedere fiducia ma bisogna poi dimostrare di non averne abusato.

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