Bosnia ed Erzegovina

In Bosnia 500mila persone sono ancora minacciate dalle mine

Dalla fine della guerra nel dicembre 1995 le persone coinvolte in esplosioni di mine sono state 1'782 persone, delle quali 625 sono morte.

Gli sminatori appena possono segnalano le zone pericolose
(Keystone)
3 aprile 2024
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In Bosnia-Erzegovina mezzo milione di persone fanno ancora i conti un’eredità del sanguinoso conflitto armato del 1992-1995. La causa sono le migliaia di mine sparse sul territorio del Paese.

Come ha riferito oggi a Sarajevo il ‘Centro per la rimozione delle mine’ (Bhmac), in occasione della Giornata internazionale di sensibilizzazione sul pericolo delle mine, che si celebra domani, l’area interessata da tale minaccia copre poco più di 838 km quadrati, pari all’1,63% della superficie totale della Bosnia-Erzegovina. Di tale area pericolosa, il 78% riguarda la Federazione croato-musulmana, il 20,5% la Republika Srpska (le due entità che compongono il Paese) e l’1,5% il Distretto autonomo di Brcko. Dal 1995 le persone coinvolte in esplosioni di mine sono state 1’782 persone, delle quali 625 sono morte.

Negli ultimi quattro anni sono state rinvenute e distrutte 814 mine, 484 ordigni di vario genere e 194 munizioni a grappolo. Le autorità di Sarajevo si sono impegnate a sminare e a ripulire l’intero territorio da ordigni inesplosi entro il 2027. “Facciamo appello alla popolazione affinché rispetti rigorosamente i segnali di pericolo delle mine, ed eviti le zone sconosciute”, ha reso noto il Bhmac.

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