medio oriente

L’Ue: ‘Ponte marittimo per Gaza’

Corridio umanitario marittimo annunciato già da domenica, ma secondo gli Usa servirà un mese per le infrastrutture adatte

Lancio di aiuti
(Keystone)

L'iniziativa di un corridoio marittimo per portare gli aiuti umanitari internazionali a Gaza inizia a prendere corpo (nome in codice: Amalthea). Proposta per la prima volta da Cipro nel corso del Consiglio Europeo di fine ottobre, per mesi se n’è parlato sottotraccia, alla luce delle chiare difficoltà operative (a Gaza non c’è un porto). Joe Biden però, rivolgendosi agli americani nel discorso sullo stato dell'Unione, ha detto di aver incaricato le forze armate di costruire un molo galleggiante proprio per consentire la consegna degli aiuti. E, a cascata, sono successe altre cose.

Dettagli ancora fumosi

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, oggi a Cipro ha infatti annunciato la nascita imminente del corridoio, già domenica prossima. Ma i dettagli restano fumosi. Già perché l'approdo a Gaza continua a non esserci e la marina Usa ci metterà, a quanto pare, "almeno un mese" per installare l'infrastruttura. Quindi? Non si sa. Von der Leyen, dal centro di controllo europeo di Larnaca, accanto al presidente cipriota Nikos Christodoulides, ha fatto sapere che partirà "subito" un progetto pilota in collaborazione con l'ong americana World Central Kitchen, mentre appunto domenica sarà la volta del corridoio marittimo, coordinato da Nicosia. "Per quanto capiamo gli aiuti andranno direttamente a Gaza", ha commentato un portavoce dell'esecutivo che però non è stato in grado di fornire ulteriori particolari.


Keystone
Ancora bombe sulla Striscia

Estrema opzione

L'Unione Europea peraltro non è la sola ad affiancare gli Usa e Cipro in questa impresa. In un comunicato congiunto si sono associati anche gli Emirati Arabi Uniti, la Gran Bretagna, la Germania, la Grecia, l'Olanda e l'Italia. Il corridoio marittimo mira ad aumentare la consegna degli aiuti, integrando le altre rotte e i lanci aerei, giudicati dall'Ue stessa come "l'estrema opzione" per alleviare le sofferenze dei palestinesi. Che non si tratti però di un metodo pratico né sostenibile nel tempo è dimostrato dal drammatico incidente odierno, in cui hanno perso la vita almeno cinque persone, a Gaza, a causa della mancata apertura dei paracadute. Israele, dal canto suo, ha accolto con favore l'apertura del corridoio marittimo. "L'iniziativa cipriota consentirà l'aumento degli aiuti umanitari alla Striscia, dopo un controllo di sicurezza secondo gli standard israeliani", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Lior Haiat su X.

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