estero

La Francia mette il diritto all'aborto in Costituzione

Via libera del Senato, il 4 marzo il sigillo finale con Macron

Manifestazione pro-aborto a Parigi
(Keystone)
28 febbraio 2024
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Era un passo fondamentale verso l'iscrizione dell'aborto nella Costituzione della Francia. Il Senato ha dato luce verde affinché l'interruzione volontaria di gravidanza venga issata tra i diritti fondamentali della nazione, iscritta nero su bianco nella carta fondamentale della République.

Decisione non scontata

Una decisione storica e non scontata, vista la maggioranza di senatori centristi e di destra. Il via libera è del Senato è arrivato senza alcuna modifica al testo approvato dall'Assemblée Nationale a fine gennaio. Non ci sarà quindi nessun nuovo esame prima dell'incontro delle Camere riunite in Congresso la settimana prossima. "Mi sono impegnato a rendere irreversibile la libertà delle donne di ricorrere all'Interruzione volontaria di gravidanza iscrivendola nella Costituzione.


Keystone
Lo schermo con il voto decisivo

Dopo l'Assemblea Nazionale, il Senato compie un passo decisivo di cui mi felicito", ha commentato su X il presidente Emmanuel Macron, annunciando di aver convocato il parlamento in Congresso "per il voto finale" il 4 marzo. Il 30 gennaio scorso, l'Assemblea Nazionale aveva adottato a stragrande maggioranza la riforma portata avanti dal governo a trazione macroniana per inserire nella Costituzione una "libertà garantita" per le donne di far ricorso all'aborto. Affinché una revisione costituzionale possa proseguire la sua strada, i senatori, nella Camera alta dominata da destra e centro, dovevano adottare il testo negli stessi termini e così è stato in modo assolutamente non scontato, viste le reticenze espresse da diversi senatori sulla formulazione scelta all'Assemblée.

Ultimo passaggio

Per la definitiva adozione della riforma costituzionale, il 4 marzo, saranno necessari almeno 3 quinti dei voti del parlamento riunito in Congresso. Il 17 gennaio scorso, il neo-premier, Gabriel Attal, aveva ricordato che esattamente ‘’49 anni fa, grazie (alla ex ministra della Salute e prima presidente del Parlamento europeo sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, ndr) Simone Veil, alla sua audacia e al suo coraggio, l'Interruzione volontaria di gravidanza veniva depenalizzata" in Francia. "La lotta per la libertà delle donne di disporre del proprio corpo continua", proseguiva il premier di 34 anni, assicurando la ‘’determinazione totale‘’ dell'esecutivo su questo argomento.

Le critiche del Vaticano

Ma non mancano le critiche, incluse quelle del Vaticano: "La Francia verso una Costituzione contro la vita". Si intitola così un editoriale pubblicato il 7 febbraio scorso da Radio Vaticana-Vatican News, a firma del direttore Massimiliano Menichetti. "‘L'aborto è un omicidio’, ha detto chiaramente Papa Francesco ai giornalisti sul volo di ritorno dalla Slovacchia nel settembre di tre anni fa. E allora come è possibile accostare nella Carta fondamentale di uno Stato il diritto che tutela la persona, a quello che ne sancisce la morte?", si chiede l'editoriale vaticano, ricordando che "solo cinque mesi fa il Papa, guardando negli occhi oltre 50 mila fedeli del Velodrome di Marsiglia si è rivolto così alla Chiesa, alla Francia e all'Europa intera esortando alla vita, all'accoglienza, alla fraternità".

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