francia

‘Aborto prima causa di morte’, bufera sulla tv di Bolloré

L'emittente Cnews dell’imprenditore multimilionario inondata di proteste e costretta alle scuse

Vincent Bolloré, patron di CNews
(Keystone)
27 febbraio 2024
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Il presentatore di una trasmissione a sfondo religioso che presenta l'aborto come "la prima causa di mortalità nel mondo" con "73 milioni di vittime nel 2022, il 52% dei decessi". Davanti al cancro, 10 milioni, e al tabacco, 6,2 milioni. Come ha scritto il quotidiano regionale L'Indépendant, "quello che nessuno aveva mai osato fare" è accaduto nella tv del miliardario Vincent Bolloré CNews, ormai ritenuta dai più orientata all'estrema destra. Una bufera di proteste si è scatenata sui social, tanto che poche ore dopo la trasmissione la stessa CNews ha mandato in onda la sua giornalista vedette, Laurence Ferrari, che ha espresso pubblicamente le scuse per quanto accaduto.

Nel tempio della laicità

Tutto questo è avvenuto nella Francia che fa della laicità un principio fondatore della Repubblica e a due giorni dalla discussione in Parlamento della proposta presidenziale di inserire il diritto all'Ivg, l'Interruzione volontaria della gravidanza, in Costituzione.

"L'emittente CNews presenta le sue scuse ai telespettatori per questo errore che non avrebbe dovuto verificarsi", ha dichiarato la Ferrari all'inizio della sua trasmissione, riferendosi in particolare "a tutte le donne". "Sono dati incomparabili - ha ammesso - è assolutamente impossibile confrontare cifre del genere e metterle accanto alla mortalità legata al cancro o al fumo". Si tratta, ha ricordato, "di un diritto garantito dalla legge, nessuno può rimetterlo in discussione". A "titolo personale", la giornalista ha poi aggiunto che si tratta "di un diritto acquisito con le lotte delle nostre madri, delle nostre antenate, e sarà scritto nella Costituzione".

Analogo atteggiamento è stato adottato dall'emittente controllata dal tycoon Bolloré sui social network. Nel mirino, il comportamento del presentatore Aymeric Pourbaix, che nella trasmissione ‘Alla ricerca dello spirito’, sponsorizzata da France catholique, ha citato cifre del sito Worldometer inserendo in un'infografica aborto, cancro, fumo, alcol e altre cause di morte. Decine e decine di organizzazioni, associazioni, collettivi, donne e uomini hanno fatto ricorso all'Arcom, l'Authority dell'audiovisivo.

Le critiche

La ministra delle Pari opportunità, Aurore Bergé, ha ricordato che "47’000 donne muoiono ogni anno nel mondo per le conseguenze degli aborti clandestini". "L'aborto - ha proseguito - deve essere garantito ovunque. È una libertà fondamentale di ogni donna. Inseriamolo nella Costituzione e proteggiamolo!". Le ha fatto eco il collega di governo incaricato della Salute: "Sono parole indegne - ha detto il ministro Frédéric Valletoux -, più che mai l'iscrizione dell'Ivg nella Costituzione, avviata da Emmanuel Macron, è un passo avanti essenziale". La capogruppo in Parlamento de La France Insoumise, la sinistra radicale, Mathilde Panot, ha puntato il dito contro CNews, "che va sempre più lontano nell'abiezione".

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