Italia

Molotov al consolato statunitense a Firenze, c'è un fermo

Lanciate due bottiglie incendiarie. Sul web è poi apparsa una presunta rivendicazione a sostegno di Hamas. L'ipotesi di reato è di terrorismo con ordigni

Nei pressi del consolato
(Ansa)
4 febbraio 2024
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C'è un fermato per le due bottiglie incendiarie lanciate contro il consolato di Firenze nella notte tra il 31 gennaio e l'1 febbraio. L'ipotesi di reato è atto di terrorismo con ordigni, con l'aggravante di aver agito di notte ed esponendo a pericolo la pubblica incolumità.

Si tratta di un giovane italiano di 21 anni, figlio di una coppia di origine giordana, perquisito la notte scorsa. Nei suo confronti, si spiega dagli inquirenti, ci sono "elementi plurimi e convergenti che consentono di ritenere con elevato grado di probabilità la riferibilità delle condotte illecite, incluso il video di rivendicazione".

La notte scorsa durante la perquisizione nella sua abitazione nel Fiorentino, a Dicomano, secondo quanto appreso, sarebbero stati trovati oltre agli abiti intrisi di liquido infiammabile il giubbotto identico a quello utilizzato per il video al momento della rivendicazione.

Inoltre, è stata individuata la email associata alla Sim utilizzata per inviare il filmato di rivendicazione del lancio di molotov. Sarebbe sempre lui l'amministratore del canale telegram attraverso il quale è stato inviato il messaggio.

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