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Mosca prepara il benservito al candidato anti-guerra

‘Per Nadezhdin firme di deceduti a sostegno della propria candidatura’. E lui replica citando Majakovsky

Boris Nadezhdin davanti agli scatoloni con le firme in suo sostegno
(Keystone)
2 febbraio 2024
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Nikolai Gogol contro Vladimir Majakovsky: si gioca anche sulle citazioni letterarie lo scontro sulla candidatura di Boris Nadezhdin, il politico russo apertamente schierato contro la guerra che aspira a sfidare Vladimir Putin nelle elezioni del prossimo marzo per impedirgli di ottenere un quinto mandato. Un dirigente della Commissione elettorale ha accusato Nadezhdin di avere raccolto anche firme di persone decedute - come le "anime morte" del romanzo di Gogol - a sostegno della propria candidatura. "Noi siamo i più vivi tra i viventi", ha risposto l'interessato, richiamando il verso di un poema scritto da Majakovksy alla morte di Lenin in cui il primo leader sovietico veniva appunto definito "il più vivo di tutti i viventi".

La replica su Telegram

Nadezhdin ha accompagnato la replica, pubblicata sul suo canale Telegram, con alcune fotografie delle code di cittadini in fila nei giorni scorsi su vicoli e marciapiedi coperti di neve per mettere la loro firma a sostegno della sua candidatura. Il 31 gennaio il candidato ha presentato oltre 100’000 di queste firme alla Commissione elettorale, come vuole la legge per il rappresentante di un piccolo partito come il suo, ‘Iniziativa Civica’, non rappresentato alla Duma, la camera bassa del Parlamento.

Le dichiarazioni sull’Ucraina

Secondo molti esponenti dell'opposizione, specialmente quelli all'estero, questo appoggio è un chiaro segnale del favore con cui molti russi hanno accolto la posizione di Nadezhdin contro il conflitto in Ucraina, da lui definito "un errore fatale". Ma le affermazioni del vice presidente della stessa Commissione elettorale, Nikolai Bulaev, sembrano indicare che difficilmente il candidato anti-guerra sarà ammesso alla competizione elettorale. Bulaev, citato dalla testata online dell'opposizione Meduza, ha parlato di "errori sorprendenti" nelle liste delle firme, compreso il fatto, appunto, che "decine" di esse apparterrebbero a persone morte.


Keystone
Nadezhdin mentre bacia uno degli scatoloni

L’ironia per difendersi

Dopo aver risposto con il verso di Majakovsky, Nadezhdin ha aggiunto una frase ironica: "Se qualcuno vede anime morte nelle mie liste, beh, amici, queste domande non sono per me. Sono da fare più a una chiesa o a un esorcista". E qualche ora dopo si è esibito alla chitarra in una diretta, sempre su Telegram, in un piccolo concerto con un altro musicista. Sempre Meduza ha citato due fonti vicine al Cremlino le quali hanno escluso che Nadezhdin venga ammesso alle presidenziali. Anche diversi personaggi televisivi vicini al Cremlino, primo fra tutti Vladimir Solovyov, hanno attaccato la sua decisione di presentarsi candidato.

Il caso Ulitskaja

Fa discutere intanto una vicenda riguardante la scrittrice Ludmila Ulitskaya, critica del Cremlino, alla quale, secondo diversi media russi, la casa editrice Ast avrebbe sospeso i pagamenti dei diritti d'autore. La decisione sarebbe stata presa dopo che Ulitskaya è stata vittima di uno scherzo telefonico del duo di comici russi Vovan e Lexus (come Giorgia Meloni lo scorso novembre). Convinta di parlare con un funzionario della presidenza di Kiev, la scrittrice avrebbe detto che i proventi dei diritti dei suoi libri "vanno in Ucraina". Novaya Gazeta Europe scrive che i libri di Ulitskaya potrebbero essere stati persino ritirati da alcune biblioteche della Russia.


Keystone
Ludmila Ulitskaya, scrittrice e critica del Cremlino

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