‘No a soldi per l’ospedale da chi produce armi’

Il Vaticano ha respinto una importante donazione per il Bambino Gesù. Il mittente era Leonardo, il colosso industriale esperto nei sistemi di difesa. Una decisione, questa, che è in linea con la condanna di Papa Francesco nei confronti dei produttori e commercianti di armi. Ma anche coerente con le nuove politiche finanziarie della Santa Sede che escludono dal loro perimetro di donatori o investimenti tutte quelle realtà che hanno a che fare con business estranei dal magistero della Chiesa. A lanciare la notizia è stata Repubblica.

I soggetti coinvolti, Bambino Gesù e Leonardo, interpellati sul caso, hanno scelto di non commentare. Nessuna replica neanche dal Vaticano. Secondo il quotidiano, l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha dunque rifiutato "un regalo della consistente cifra di un milione e mezzo di euro destinato all'acquisto di macchinari di ultima generazione per curare bambini e bambine colpiti da malattie rare‘.

“Non sempre ‘pecunia non olet’”

L'offerta arrivava da Leonardo (ex Finmeccanica) che avrebbe dirottato poi quella somma sull'ospedale Gaslini di Genova. Plaude alla scelta dell'ospedale del Vaticano padre Tonio Dell'Olio di Pax Christi: "Quello dell'ospedale costituisce un precedente molto importante che fa onore soprattutto per la coerenza e perché, al di là di ogni pur profonda convinzione, francamente non è facile rinunciare a una cifra così importante. Non è sempre vero che ’pecunia non olet‘. Talvolta la puzza si sente eccome! E c’è chi ha il coraggio di dire no", conclude Dell'Olio. Il Papa - che oggi ha avuto un problema di bronchite e non ha potuto pronunciare tutti i discorsi che aveva preparato per le diverse udienze della mattinata - è tornato a condannare la produzione e il commercio di armi.

Nell'udienza ai giovani della "Toniolo Young Professional Association" Papa Francesco ha sottolineato che "le guerre sono il frutto di rapporti di forza prolungati, senza un preciso inizio e senza una fine certa".