stati uniti

L'arringa di Trump in aula: ‘Sono un perseguitato politico’

Monologo dell’ex presidente che cerca la rielezione: ‘Questa è una caccia alle streghe’

Trump in aula
(Keystone)
11 gennaio 2024
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"Una caccia alle streghe", "un'interferenza elettorale", "una persecuzione politica": all'indomani degli ultimi dibattiti tv che precedono le primarie, Donald Trump rilancia le sue accuse nell'ultimo giorno del processo civile a Manhattan che lo vede imputato insieme ai figli Donald Jr ed Eric per gli asset gonfiati dell'omonima holding di famiglia, allo scopo di ottenere condizioni migliori da fisco, banche e assicurazioni. Lo ha fatto fuori ma anche dentro l'aula, dove si è lanciato in un monologo dopo che il giudice Arthur Engoron lo ha autorizzato a sorpresa a parlare purché si attenesse ai fatti. "Questa - ha attaccato l'ex presidente - è una caccia alle streghe politica... Abbiamo una situazione in cui un uomo innocente è stato perseguitato da qualcuno in corsa per una carica... (Biden, ndr). Vogliono assicurarsi che io non vinca più e questa è un'interferenza elettorale. Quello che è successo qui è una frode per me, dovremmo ricevere i danni. Il fatto è che i rendiconti finanziari sono perfetti, che non ci sono testimoni contro di noi. Le banche sono state rimborsate di tutti i loro prestiti", ha incalzato Trump.

Poi è stato interrotto dal giudice, che alla vigilia dell'udienza gli aveva vietato di intervenire alle arringhe finali per non aver accettato le condizioni, tra cui non fare un discorso elettorale. Che è proprio quello cui mira l'ex presidente in tutti i processi pendenti (di cui quattro penali), facendo campagna dalle aule di tribunale e dipingendosi vittime di una cospirazione politica ordita dal suo probabile rivale nella corsa alla Casa Bianca, Joe Biden. "Mi hanno negato i diritti", ha denunciato prima dell'udienza il tycoon mettendo sotto accusa il giudice, nella cui casa è scattato un allarme bomba poche ore prima dell'udienza, costringendo la polizia a rafforzare la sicurezza al palazzo di giustizia. Sui social aveva già attaccato Engoron, che in precedenza lo aveva anche multato un paio di volte per aver violato il ‘gag order’ che gli vietava di attaccare lo staff giudiziario e i testimoni.

L’accusa di frode

Il giudice ha già stabilito in settembre che Trump è responsabile di frode ed entro fine mese dovrà solo quantificare la sanzione. L'accusa ha chiesto 370 milioni di dollari di "guadagni illeciti", ben oltre i 250 milioni finora ventilati, e l'interdizione dell'ex presidente dall'attività imprenditoriale nell'Empire State. Si tratterebbe di un colpo durissimo all'impero del tycoon e alla sua immagine di imprenditore di successo nel pieno della campagna elettorale, dove la sua corsa finora quasi incontrastata rischia di essere compromessa dall'effetto Christie.


Keystone
La sfidante repubblicana Nikki Haley

Alla vigilia dell'inizio delle primarie repubblicane lunedì in Iowa, l'ex governatore moderato del New Jersey - il più critico verso Trump tra i candidati Gop - ha annunciato il ritiro con una mossa che dovrebbe favorire Nikki Haley: gran parte dei suoi elettori infatti indica l'ex ambasciatrice all'Onu come seconda scelta. Il pacchetto di voti potrebbe ridisegnare la gara, non tanto in Iowa (dove il tycoon ha oltre il 50%, la Haley il 18% e Christie 3,3%) quanto nella tappa successiva nel più liberal New Hampshire: qui l'ex governatrice del South Carolina ha ridotto a una cifra il distacco dall'ex presidente (32% a 39%) e il 12% di Christie potrebbe farla vincere o avvicinare al frontrunner, riaprendo i giochi nelle primarie.

L’incognita Haley

L'effetto potrebbe però essere attenuato dal fatto che Christie non le ha dato finora alcun endorsement ed è anzi inciampato in una gaffe, prevedendo a microfoni aperti che Haley "non è all'altezza" e sarà "fatta a pezzi". "È una delle poche cose su cui ha ragione", ha commentato Trump nel suo dibattito solitario sulla Fox, dicendosi "non preoccupato" dal ritiro del rivale. Poi si è concesso il solito show, attaccando Biden ("lui è il vero caos, se vince crollano i mercati"), il cui figlio Hunter si è presentato oggi in tribunale a Los Angeles per le accuse di evasione fiscale, con la first lady Jill a difenderlo dalle accuse "crudeli" dei repubblicani. E ha rilanciato le sue minacce di non proteggere l'Europa: "Dipende se ci tratteranno adeguatamente... la Nato si è approfittata del nostro Paese. I Paesi europei ne hanno approfittato".

Infine ha svelato di sapere già chi sarà il suo vice ma ha detto di non poterlo dire. I rumors indicano la deputata Elise Stefanik, ma non escludono la stessa ex ambasciatrice all'Onu. Trump ha comunque snobbato i suoi due principali rivali, Haley e Ron DeSantis, che alla stessa ora sulla Cnn si attaccavano su tutto accusandosi reciprocamente come due bimbi all'asilo di mentire. Dimenticandosi che il vero avversario è ancora The Donald.

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