la guerra in ucraina

Missili da Iran e Corea del Nord a Mosca

Il 10 ci sarà il vertice Nato. ‘Russi avanzano nel Donetsk’. Kiev: ‘Nessun piano B a nuove armi’

Missile russo in un video diffuso dal Cremlino
(Keystone)
4 gennaio 2024
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Le truppe russe avanzano nel Donetsk, potendo contare anche sui missili di Pyongyang e presto su quelli di Teheran, mentre Kiev rilancia l'allarme e avverte che non c’è altro piano che non sia quello di ricevere altri aiuti militari dai Paesi Nato, soprattutto la contraerea e quindi i missili. E l'Alleanza atlantica, anche alla luce dei nuovi sviluppi, convoca una riunione straordinaria il 10 gennaio, e si muove per acquistare missili Patriot destinati a rafforzare le difese aeree di alcuni Paesi della Nato.

Mosca, ha messo in guardia lo Stato maggiore ucraino nel consueto briefing giornaliero, "ha guadagnato terreno vicino a Bohdanivka e Andriivka, nella regione di Donetsk. I combattimenti continuano anche in direzione di Avdiyiv, le nostre truppe stanno trattenendo il nemico che vuole circondare Avdiivka". "I nostri soldati mantengono saldamente la difesa, infliggendo perdite significative agli invasori".

La risposta sul campo

Le forze ucraine hanno lanciato diversi missili contro la Crimea "colpendo un posto di comando vicino a Sebastopoli", mentre secondo Mosca le difese aeree russe hanno abbattuto dieci missili. Ma la situazione rischia di peggiorare, visto che per rimpinguare gli arsenali, e proseguire con il diluvio di attacchi dal cielo, la Russia sarebbe in procinto di ricevere una dotazione di missili a corto raggio made in Iran. "Riteniamo che la Russia voglia acquistare missili dall'Iran", ha ribadito il portavoce del Consiglio alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. Poco prima, il Wall Street Journal, citando funzionari americani, aveva rivelato che "a metà dicembre una delegazione russa ha visitato un'area di addestramento iraniana per osservare i missili balistici e le relative attrezzature esposte dalla Forza aerospaziale dei pasdaran, compreso il missile Ababil a corto raggio".

L'aiuto di Teheran

La consegna dei missili iraniani "potrebbe avvenire già questa primavera se l'acquisto dovesse procedere, ma i funzionari non credono che l'accordo sia stato completato". Nel frattempo, la Casa Bianca conferma che Mosca ha già iniziato a ricevere lanciamissili e diverse dozzine di missili dalla Corea del Nord, a cui si aggiungono scorte di munizioni di artiglieria. Sul campo di battaglia è poi apparso un drone iraniano di nuova generazione, il Mohajer-6, abbattuto nei giorni scorsi a Odessa. Non il solito drone kamikaze Shaeed, ma un velivolo capace di effettuare ricognizioni, lanciare missili guidati e con una capacità operativa di 12 ore nel raggio di 200 chilometri. Secondo i funzionari americani la cooperazione su questo fronte tra Mosca e Teheran prevede la costruzione di una nuova fabbrica in Russia che potrebbe produrre migliaia di droni per il conflitto.

Le parole di Kuleba

In questa fase del conflitto non certo rassicurante per Kiev, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, alla domanda della Cnn su quale sia il ‘piano B’ di Kiev per compensare la mancanza di armi che non può ottenere dai Paesi occidentali, ha risposto che "non abbiamo un ‘piano B’, confidiamo nel ‘piano A’, l'Ucraina lotterà sempre con le risorse a sua disposizione. Non è carità, è un investimento nella difesa della Nato, così come nella tutela della prosperità del popolo americano". Anche di questo si parlerà al Consiglio Nato-Ucraina, che si riunirà il 10 gennaio per discutere della situazione sul terreno. La Nato ha precisato che la convocazione straordinaria è stata decisa dal segretario generale Jens Stoltenberg su richiesta di Kiev dopo i molteplici attacchi con missili e droni delle forze russe. In questo quadro, appesantito dalle forniture iraniane e nordcoreane a Mosca, l'Alleanza coadiuverà una coalizione di Paesi alleati per comprare fino a 1’000 missili Patriot, una commessa da 5,5 miliardi di dollari. Saranno destinati a Germania, Olanda, Romania e Spagna.

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