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X ha perso il 71% del valore dopo l'acquisto di Musk

A ottobre 2022 il valore di quel che era noto come Twitter era 44 miliardi dollari, ora è sceso a circa 12,5 miliardi

Numeri da mani nei capelli per Elon Musk
(Keystone)
3 gennaio 2024
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La piattaforma X ha perso oltre il 71% del suo valore da quando Elon Musk è diventato il proprietario. A ottobre 2022 l'imprenditore aveva pagato 44 miliardi di dollari per rilevare la società, un anno dopo ne vale 12,5 miliardi, praticamente meno di un terzo. Un crollo che arriva dopo il sorpasso di Tesla da parte della cinese Byd nel settore delle auto elettriche. A fare i calcoli sul valore dell'ex Twitter, che a luglio ha cambiato il nome in X, è il fondo Fidelity che possiede una partecipazione in X Holdings.

Inserzionisti scappati

Secondo il sito Axios, la valutazione di Fidelity deriva da un documento datato fine novembre 2023 relativo alle conseguenze economiche di una serie di importanti aziende che hanno fatto dietrofront negli investimenti pubblicitari dopo che Musk si era detto d'accordo con un post antisemita. L'imprenditore, scusandosi per le parole usate, non ha però lesinato critiche alle grandi società, tra cui Disney e Ibm, che hanno scaricato X.

Qualche settimana fa, nel corso di un evento pubblico a New York, Musk ha sostenuto che le aziende stanno cercando di ricattarlo e le ha mandate a quel paese. Fidelity, che ha contribuito con oltre 300 milioni di dollari all'acquisizione da 44 miliardi di dollari di Musk, precedentemente aveva già ridotto il valore del suo investimento di quasi il 65%.

Il giocattolo di Elon

L'acquisizione di Twitter da parte di Musk alla fine di ottobre 2022 è stata seguita da una cascata di cambiamenti improvvisi, dai drastici licenziamenti alla chiusura degli uffici internazionali, dalla revisione delle politiche di moderazione al sistema di verifica della piattaforma, la cosiddetta spunta blu, fino al cambio di nome in X a luglio cancellando così in un colpo il passato.


Keystone
X, fu Twitter

Il ritorno di Trump

Musk ha anche reintegrato persone precedentemente bandite dal social, tra cui l'ex presidente Donald Trump e il teorico della cospirazione di destra Alex Jones. Lo sconvolgimento, come ha riferito Bloomberg News il mese scorso, ha scoraggiato gli inserzionisti e le entrate derivanti dalle vendite pubblicitarie nel 2023 sono stimate a 2,5 miliardi di dollari, molto al di sotto della stima precedente di circa 1 miliardo di dollari a trimestre. E ha anche favorito la migrazione di utenti verso altre piattaforme, tra cui Threads lanciata dal gruppo Meta: un social simile all'ex Twitter, sbarcato da poche settimane pure in Italia. Anche del numero di utenti non si hanno cifre ufficiali da quando la società non è più quotata in Borsa. L'app - secondo il Wall Street Journal, che si basa sui dati della società di ricerca Sensor Tower - ha visto i suoi utenti attivi giornalieri diminuire del 16% a settembre scorso.

Sempre il più ricco

Quest'anno Elon Musk, secondo la classifica di Forbes, ha riagguantato il titolo di Paperone mondiale strappandolo a Bernard Arnault. Nel 2023 ha guadagnato 95 miliardi di dollari. Ma l'anno appena iniziato è tutto in salita: oltre alla perdita di valore di X, l'imprenditore deve fare i conti con la cinese Byd che ha appena sorpassato Tesla in termini di consegne trimestrali di auto elettriche.

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