Estero

In Belgio 30mila bambini venduti dalla Chiesa per l'adozione

I bimbi sarebbero stati tolti a donne incinte e sposate chiuse in istituti cattolici e sottratti per essere ceduti per soldi a famiglie adottive

Scandalo nella chiesa belga
(Ti-Press)
14 dicembre 2023
|

L'ombra di un traffico di esseri umani nella Chiesa scuote il Belgio. Migliaia di bambini, circa 30mila, sarebbero stati sottratti alle loro madri e venduti a loro insaputa per ingenti somme a famiglie adottive. Un inferno covato in istituti cattolici e rivelato per la prima volta nel podcast ‘Kinderen van de Kerk’, Bambini della Chiesa, della testata belga Het Laatste Nieuws, che ha raccolto le testimonianze di madri e figli adottati, vittime del traffico.

Gli eventi si sarebbero svolti in un arco temporale che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Ottanta e avrebbero riguardato migliaia di donne incinte e non sposate rinchiuse in istituti cattolici, dove avrebbero subito ogni genere di soprusi: lavoro non retribuito, a condizioni umilianti e, in alcuni casi, abusi sessuali. Durante il parto, alcune donne sono state sottoposte ad anestesia generale, mentre altre hanno dovuto indossare una maschera: tutti modi per impedire alle madri di vedere il proprio figlio, che veniva sottratto loro subito dopo la nascita. Alcune donne sarebbero state addirittura sterilizzate, altre sono state costrette a firmare un documento in cui rinunciavano al figlio o gli veniva detto che era nato morto.

I bambini venivano poi venduti per ingenti somme a famiglie adottive. Ed ora il processo di ricongiungimento è ostacolato dal fatto che i documenti non sono stati conservati o sono stati persino distrutti.

È la storia di Debby Mattys, 57 anni, una vita passata alla ricerca di sua madre. "Mia madre aveva 18 anni quando ha avuto una gravidanza indesiderata", ha raccontato la donna a Het Laatste Nieuws. E Debby, una dei tanti bambini finiti nella rete di adozioni, punta ora il dito contro la Chiesa: "Ha una responsabilità schiacciante e non solo per quello che è successo in passato: ancora oggi abusa del potere permettendo che i fascicoli spariscano o perché non collabora attivamente all'ispezione dei fascicoli".

Nel 2015 la Conferenza episcopale si è scusata con le vittime di adozioni forzate in istituti cattolici in un intervento al Parlamento fiammingo. Davanti alle nuove rivelazioni, i vescovi belgi hanno espresso il loro cordoglio per il dolore delle vittime e hanno chiesto un'indagine indipendente sulle condizioni descritte nelle testimonianze raccolte. "Le scuse sono belle, ma non ci fanno guadagnare nulla", mastica amaro Debby, consapevole forse che nulla restituirà indietro la sua infanzia perduta.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE