Estero

Presidenziali in Egitto, i candidati sotto scorta ai seggi

Le urne sono aperte fino al 12 dicembre. Il 18 invece si saprà chi avrà vinto tra Abdel Fattah al-Sisi, Hazed Omar, Farid Zahran e Abdel-Sanad Yamama.

Un momento importante per il futuro del Paese
(Keystone)
10 dicembre 2023
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File ordinate e silenziose, musica patriottica e stretti cordoni di esercito e polizia hanno contrassegnato il primo giorno delle elezioni presidenziali in Egitto. Una scadenza importante per il Paese alla luce delle gravi decisioni da prendere su una crescente crisi economica e sulla guerra tra Israele e Hamas sempre più a ridosso del confine.

Ai seggi allestiti in parte in strada e in parte dentro scuole e uffici pubblici, hanno votato oggi anche i quattro candidati: il presidente uscente Abdel Fattah al-Sisi, favorito per un terzo mandato e al potere dal 2014; Hazed Omar, del Partito popolare repubblicano; Farid Zahran, capo del Partito socialdemocratico egiziano di sinistra; Abdel-Sanad Yamama, capo del partito Wafd, il più storico dei partiti liberali egiziani e il più antico partito d’Egitto. Hanno votato ognuno nel proprio seggio, accompagnati da guardie del corpo e folti gruppi di sostenitori. Alle urne sono stati visti anche l’imam di Al Azhar e il papa copto Towadros II, il tutto ampiamente documentato dai siti di Stato.

L’autorità elettorale nazionale ha intanto fatto sapere che anche fuori dalla capitale il voto si è svolto regolarmente e con “un’affluenza alle urne senza precedenti da parte degli elettori nei vari governatorati”. Si voterà anche l’11 e il 12 dicembre. Il 18 saranno resi noti i risultati.

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