terrorismo

Cresce l’allerta in Europa, paura per Natale

Dopo il caso del turista tedesco ucciso sotto la Torre Eiffel si cerca di limitare le azioni dei lupi solitati

Pattugliamenti nei pressi della Torre Eiffel
(Keystone)
4 dicembre 2023
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L'ansia da terrorismo cresce in Europa dopo l'ultimo attacco a Parigi, che ha causato un morto (un turista tedesco) e due feriti. In particolare perché ci si appresta a entrare nella stagione delle festività natalizie e il rischio che qualche lupo solitario entri in azione non si può escludere, specie ora che le ostilità a Gaza hanno ripreso intensità.

Il summit

I ministri dell'Interno Ue domani affronteranno la questione a Bruxelles nel corso del Consiglio in programma. In particolare ci sarà un focus sui rimpatri accelerati per individui ritenuti "un pericolo" e sulla "protezione" degli spazi pubblici e dei luoghi di culto. I ministri riceveranno "un aggiornamento" dal Comitato consultivo per l'intelligence sullo stato attuale dei rischi e poi discuteranno "le implicazioni per la sicurezza interna" dell'Ue data la situazione in Medio Oriente. "È innegabile che quanto sta accadendo a Gaza sta già avendo un effetto sulla dimensione domestica", spiega un'alta fonte europea.

Movimento coordinato

Naturalmente sono gli Stati membri i primi responsabili per l'ordine pubblico e la prevenzione ma a livello europeo ci si sta muovendo per rafforzare il sistema in generale. L'attacco di Bruxelles dell'ottobre scorso aveva generato una prima reazione. "Gli sforzi congiunti in tutta l'Unione Europea per combattere il terrorismo saranno intensificati dalle autorità giudiziarie che condivideranno con Eurojust una più ampia gamma d'informazioni sui casi di terrorismo", ha notato recentemente Eurojust dopo la modifica al regolamento. La risposta a livello giudiziario è parte della soluzione.

Non a caso il Consiglio Giustizia ha compiuto un passo ulteriore, approvando la sua posizione negoziale sulla proposta di legge relativa al trasferimento dei procedimenti penali. La proposta, infatti, mira a prevenire inutili procedimenti paralleli e a contribuire all'efficiente e corretta amministrazione della giustizia penale negli Stati membri, con benefici tangibili per la lotta al terrorismo, che ormai si configura come un crimine transnazionale.

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