Italia

Latitante va dal figlio appena nato: arrestato all'ospedale

L'uomo, membro di un clan mafioso, appariva di sfuggita in un video girato in sala degenza e postato sui social da un parente. Fatale una seconda visita

I carabinieri all’ospedale dove è stato fermato il latitante
(Foto: Carabinieri)
28 novembre 2023
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Diventare padre è sicuramente una gioia immensa, a volte tale che il lato emotivo prende il sopravvento sulla razionalità. Ciò che è costato caro a un 41enne catanese, membro del clan mafioso "Cappello" latitante ricercato dai carabinieri da circa un mese dopo la fuga dagli arresti domiciliari ai quali era sottoposto in virtù di una condanna a 9 anni per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti con l'aggravante mafiosa.

L'uomo, infatti, avendo scoperto di essere diventato padre, si era recato all'ospedale dove era ricoverata la compagna, venendo immortalato fugacemente in un video diffuso sui social da un familiare. Video che però non è sfuggito ai carabinieri, che oltre ai luoghi abitualmente frequentati dal latitante avevano avviato, con l'aiuto dei militari specializzati nel settore cyber crimes, il monitoraggio costante dei social network suoi e della sua cerchia familiare.

I carabinieri a quel punto hanno ipotizzato che l'uomo avrebbe potuto correre il rischio di una nuova visita ai familiari, probabilmente ancora ricoverati. Setacciata la provincia etnea e identificata la struttura nella quale era ricoverata la donna, hanno predisposto dei servizi discreti di osservazione, sia nelle aree comuni dell’edificio, sia nel reparto di interesse. L'intuizione si è rivelata corretta, in quanto l'uomo si è effettivamente presentato all'ospedale, dove i carabinieri lo hanno pedinato senza farsi notare, attendendo il momento più opportuno per bloccarlo in sicurezza evitando fughe e inseguimenti nell'ospedale e tutelare la tranquillità e l’incolumità dei degenti e del personale sanitario.

Dopo aver ordinato tranquillamente la colazione al bar dell’ospedale, l'uomo, con suo grande stupore, è stato pertanto bloccato mentre si trovava ancora al bancone, non opponendo resistenza. Lo stesso è stato subito dopo condotto in carcere.

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