Estero

Con un sms falso causò un tragico scambio di persona, a giudizio

Per la falsa descrizione data dall'uomo per evitare lo spasimante di una donna corteggiata via chat, nel 2022 fu pestato un 20enne che è da allora in coma

Immagine di archivio
(Keystone)
27 novembre 2023
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"Ho la camicia bianca", un messaggio per depistare e defilarsi ma che causò lo scambio di persona che portò all'aggressione di un 20enne. Ad inviare il messaggio un 32enne la cui posizione giudiziaria sarà discussa il prossimo 24 gennaio alla Corte d'appello di Catanzaro. L'uomo l'11 agosto del 2022 inviò il messaggio "ho una camicia bianca" causando lo scambio di persona che portò all'aggressione ai danni del 20enne.

Per il reato di tentato omicidio è stato condannato a 20 anni un 22enne di Colleferro che aveva aggredito il giovane pensando fosse lo spasimante della ragazza alla quale anche lui faceva la corte. Per via di quel messaggio, il 32enne era stato indagato per concorso anomalo in tentato omicidio, ma il gup di Crotone aveva deciso per il non luogo a procedere. Decisione contro la quale il sostituto procuratore generale di Catanzaro Raffaella Scorza, aveva presentato Appello a maggio scorso, sostenendo che "con la sua indicazione fuorviante l'uomo ha esposto il terzo malcapitato alla rabbia dei familiari della minore, che egli aveva potuto saggiare personalmente, avendo poco prima ricevuto minacce di morte. La condotta dello stesso è stata decisiva nella determinazione dell'evento, che era prevedibile ed evitabile". Il 32enne aveva iniziato una relazione via social con M.P. (anche lei accusata di concorso anomalo in tentato omicidio e nei confronti della quale è stata disposta la messa in prova dal gip del Tribunale dei minorenni di Catanzaro). Con la ragazza si scambiava messaggi usando un falso profilo social con il nome dell'ex fidanzato della giovane. Proprio l'utilizzo del nome dell'ex aveva portato la mamma della ragazza, A.P. (anche lei imputata di concorso anomalo in tentato omicidio) ad organizzare una sorta di trappola per scoprire chi ci fosse davvero dietro quel profilo. L'11 agosto era stato così organizzato un appuntamento al buio tra la ragazza e l'uomo. Il 32enne aspettava davanti al palazzo di giustizia quando ha visto arrivare la giovane (che non lo conosceva) insieme alla famiglia e all'autore del pestaggio. Capita l'antifona è riuscito a defilarsi ed ha poi inviato il messaggio – "Ho la camicia bianca" – alla giovane per distogliere da sé le attenzioni. Lo stesso colore della maglia del 20enne che, inconsapevole, stava passeggiando su via Veneto e che è diventato l'obiettivo dell'aggressione.

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