Due dodicenni accoltellano a morte per futili motivi

La giustizia minorile britannica ha incriminato per omicidio e possesso di armi da taglio due ragazzini di appena dodici anni, accusati dalla polizia di aver accoltellato a morte un 19enne e divenuti simbolo di un nuovo salto di qualità in negativo dell'allarme sulle violenze giovanili e gli accoltellamenti nel Regno Unito.

Questi fenomeni negli ultimi mesi sono al centro di una nuova recrudescenza, testimoniata da ripetuti episodi di cronaca d'orrore.

I due imputati, la cui identità resta tutelata dal più stretto riserbo legale, sono sospettati di aver ucciso a Wolverhampton, in Inghilterra centrale, un 19enne aggredito anche con un machete per apparenti, futilissime ragioni. Un'accusa che gli avvocati dei due hanno peraltro negato in udienza, a nome dei propri assistiti, dichiarandoli non colpevoli di fronte al giudice della Birmingham Magistrates' Court che ne ha convalidato l'arresto.

Quindici minorenni uccisi

La vicenda si somma a una serie di crimini simili recenti avvenuti in varie città britanniche: inclusa Londra, dove quindici minorenni risultano essere stati uccisi solo dall'inizio del 2023. Fino all'ultimo caso che ha fatto scalpore sui media: quello di una 15enne accoltellata a sua volta a morte a settembre, mentre andava a scuola alla periferia Sud della capitale.

In totale il cosiddetto "allarme machete", legato ad aggressioni di strada (giovanili e non), è stato all'origine nell'ultimo anno di 99 omicidi registrati fra Inghilterra e Galles ai danni di vittime di età inferiore ai 25 anni. Con un incremento del 5% sui dodici mesi precedenti – dopo il calo statistico rilevato negli anni della pandemia di Covid-19 e dei relativi confinamenti – e addirittura del 75% rispetto a un decennio fa.