Italia

Adescavano minori e ne abusavano, arrestati due uomini

Ingente la quantità di materiale pedopornografico che in parte si scambiavano e cedevano a terzi. Vittime fra gli 8 e i 17 anni

Centinaia di file
(Keystone)
8 novembre 2023
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Grazie a una complessa e articolata attività di polizia giudiziaria durata quasi un anno e conclusasi a fine settembre con l’applicazione della custodia cautelare in carcere per due giovani uomini, uno italiano e uno di origini ecuadoregne – rispettivamente residenti in provincia di Cremona e Monza Brianza – gli investigatori della Polizia postale di Milano (Centro operativo per la sicurezza cibernetica) e della Sezione operativa della Compagnia Carabinieri di San Donato Milanese sono riusciti a disarticolare un vero e proprio sistema criminale finalizzato all’adescamento di minori, volto sia alla produzione di materiale pedopornografico sia a costringere (o convincere) i minori ad atti sessuali con i due adulti.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, è partita dalla denuncia sporta presso la Stazione Carabinieri di Peschiera Borromeo da una coppia di genitori preoccupati per gli improvvisi cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti del proprio figlio, adolescente. I militari, intuendo che il ragazzo poteva essere vittima di un adescamento su internet, lo hanno immediatamente comunicato all’Autorità Giudiziaria di Milano.

Nonostante gli accorgimenti tecnici adottati dagli adescatori per occultarsi nel web, le indagini hanno permesso dapprima di trarre in arresto il ventisettenne dell’Ecuador, rider e animatore presso un oratorio monzese (persona già gravata da pregiudizi di polizia per reati della stessa natura) e, in un secondo momento, il trentanovenne, incensurato, impiegato in una ditta di autotrasporti milanese.

Entrambi i soggetti sono stati colti in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, che in parte si scambiavano e cedevano a terzi.

I successivi sviluppi investigativi hanno inoltre consentito di scoprire una vera e propria rete di abusi in danno di numerosi minorenni di età compresa tra gli otto e i diciassette anni. In svariati episodi gli arrestati avevano adescato i minorenni facendogli credere di parlare con una loro coetanea, o con un loro coetaneo quando intuivano che dall’altra parte vi era un minore con tendenze omosessuali, così inducendoli a inviare materiale pornografico autoprodotto.

Tale era il livello di perfezionamento delle tecniche adottate che gli arrestati sono riusciti anche a incontrare nel mondo reale tre delle giovani vittime, con le quali, approfittando della loro ingenuità, e riuscendo a guadagnare la loro fiducia, hanno consumato rapporti sessuali. Le indagini hanno permesso di identificare dieci vittime tra le province di Monza Brianza, Milano e Treviso.

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