diplomazia

Asse Xi-Putin: ‘Insieme per gli equilibri mondiali’

‘Stretto coordinamento strategico di fronte alle crisi globali’

Stretta di mano Xi-Putin
(Keystone)
18 ottobre 2023
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Il presidente cinese Xi Jinping ha dato del “vecchio amico” al suo omologo russo Vladimir Putin nelle battute iniziali del loro bilaterale a margine del terzo forum sulla Belt and Road Initiative (Bri). Ha ostentato le consolidate relazioni per rimarcare “la fiducia approfondita” maturata dai due Paesi e dai rispettivi leader in 10 anni, attraverso gli oltre 40 faccia a faccia avuti e adesso utili “per promuovere lo sviluppo globale” in un modo consono al loro ruolo di grandi potenze. L’obiettivo, in altri termini, è il maggiore coordinamento “di fronte alle sfide globali. Il nostro commercio bilaterale ha raggiunto livelli record”, ha detto Xi nelle parole trasmesse dal network statale cinese Cctv.

I numeri

Secondo le Dogane di Pechino, il commercio tra i due Paesi ha raggiunto i 176 miliardi di dollari nei primi 9 mesi del 2023, rendendo a portata di mano il target di 200 miliardi entro il 2024. Xi e Putin avrebbero dovuto discutere una serie di progetti in settori quali energia, aviazione, automobili, elettronica, agricoltura e sport. Nel resoconto finale della parte cinese, il leader comunista ha affermato che “il progetto del gasdotto Mongolia-Russia farà progressi sostanziali il prima possibile”, in merito al Power of Siberia-2 su cui Putin si è speso molto per la sua realizzazione in modo da più che raddoppiare (con altri 50 miliardi di metri cubi di gas annui) le forniture alla Repubblica popolare.

Lo zar, da parte sua, ha parlato di una nuova agenda basata anche sulla vendita di grano e di altri beni al 2030, nell’incontro con i media del Cremlino. I conflitti nel mondo sono “minacce comuni” che “rafforzano i rapporti tra Russia e Cina”, ha assicurato il leader del Cremlino, sottolineando che durante il bilaterale numero 42 (secondo il conto di Xi) si è parlato anche dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. L’incontro tra i due si è tenuto dopo l’apertura del forum, nell’anno del decennale della Bri: Xi ha proposto progetti orientati al mercato come fulcro delle iniziative future, strutturate sulle tecnologie verdi e su 1’000 progetti più piccoli e mirati per lo sviluppo globale. Putin ha parlato subito dopo, dando il pieno sostegno alla Bri, sempre più progetto infrastrutturale del Sud globale.

La protesta

Alcuni partecipanti, tra cui l’ex premier francese Jean-Pierre Raffarin e l’ambasciatore italiano Massimo Ambrosetti, hanno lasciato l’aula della Grande sala del popolo a segnalare il disagio verso lo zar e la guerra all’Ucraina. Per Putin, le oltre tre ore di bilaterale sono state la migliore conclusione di uno dei suoi primi viaggi all’estero dal mandato d’arresto di marzo della Corte penale internazionale per i presunti crimini commessi nella guerra all’Ucraina. Dopo mesi di inattività, a parte la tappa della scorsa settimana in Kirghizistan, il presidente russo – secondo il sito del Cremlino – ha visto a Pechino, tra gli altri, il premier thailandese Srettha Thavisin e il presidente vietnamita Vo Van Thuong, che gli avrebbe esteso l’invito a visitare “presto” il Paese del Sud-est asiatico. Inoltre, diretto verso il bilaterale con Xi, Putin è stato intercettato dai giornalisti scortato da agenti di sicurezza e due ufficiali della marina che portavano la valigetta nucleare, utilizzabile per ordinare un attacco. È nota come ‘Cheget’ (dal monte nel Caucaso) ed è sempre con il presidente, ma raramente viene mostrata. Intanto, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov si è trasferito da Pechino a Pyongyang per discutere di collaborazione e armi.

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