Estero

‘Mensa dei poveri’, quattro anni e due mesi per Lara Comi

L’europarlamentare varesina di Forza Italia è stata condannata per i reati di corruzione, false fatturazioni e truffa al Parlamento europeo

Lara Comi
2 ottobre 2023
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Quattro anni e due mesi di reclusione. Questa la condanna inflitta dai giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Milano a Lara Comi, europarlamentare varesina di Forza Italia. È stata anche condannata all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, non potrà dunque partecipare alle elezioni europee, in programma nel giugno del prossimo anno. I giudici milanesi hanno accolto la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Stefano Civardi che nella replica aveva derubricato il reato di corruzione: rispetto a cinque anni e sette mesi Civardi ha ‘limitato’ la richiesta di condanna a quattro anni e due mesi, senza la sospensione condizionale della pena. Lara Comi è stata condannata per i reati di corruzione, false fatturazioni e truffa al Parlamento europeo. “Non commento, parlerò a tempo debito, continuerò a difendermi”, le poche parole pronunciate dall’europarlamentare dopo la lettura della sentenza di condanna. I giudici milanesi hanno assolto l’imprenditore varesino Paolo Arrigoni, l’ex consigliere regionale di Forza Italia Angelo Palumbo e il sindaco di Gallarate Andrea Cassani. Sono stati condannati a due anni Carmine Gorrasi e a sei anni e sei mesi l’imprenditore milanese Daniele D’Alfonso.

Quello che si è concluso nel tardo pomeriggio è il processo di primo grado di un troncone della vasta inchiesta della Procura milanese denominata ‘Mensa dei poveri’. L’europarlamentare nel novembre 2019 era finita agli arresti domiciliari. Un processo che ha suscitato grande interesse per la presenza fra gli imputati di Lara Comi, il cui difensore ha già fatto sapere che una volta conosciute le motivazioni che hanno portato alla condanna farà ricorso. I giudici milanesi hanno deciso che l’europarlamentare dovrà risarcire le parti lese. È un conto salatissimo quello che il Parlamento europeo ha presentato a Lara Comi e alcuni suoi collaboratori: risarcimento per danni patrimoniali da quasi seicentomila euro. Al centro della richiesta e del processo i finanziamenti incassati per i propri collaboratori da Comi nel periodo tra il 2014 e il 2019. L’europarlamentare è molto conosciuta anche in Ticino per le sue prese di posizione a seguito di provvedimenti delle autorità cantonali e per essere rientrata nell’autunno scorso nell’assemblea a Strasburgo subentrando, quale prima non eletta, a Silvio Berlusconi dopo che il Cavaliere aveva optato per il Senato. A fronte di una richiesta così elevata, la Procura di Milano nel dicembre 2020 si era cautelata disponendo un sequestro di 525mila euro a Lara Comi e altri cinque imputati, tra cui il padre, accusato di truffa aggravata per il conseguimento di contributi non dovuti.

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