Estero

A spoglio (quasi) concluso, la maggioranza è per Fico

Le elezioni anticipate in Slovacchia premiano il partito Smer-Sd dell'ex premier. Cui spetterà il compito di guidare i colloqui di coalizione

(Keystone)
1 ottobre 2023
|

Le elezioni anticipate in Slovacchia sono state vinte dal partito Smer-Sd dell'ex premier Robert Fico. Allo spoglio di quasi il 100% ha ricevuto il 23% dei voti, ha reso noto la tv slovacca Ta3. L'affluenza alle urne è stata quasi del 67,4%, la più alta dal 2002.

La formazione Slovacchia progressista è arrivata seconda con il 18% e non ha confermato gli exit poll, che la davano come vincitrice. Peter Pellegrini, la cui Voice-Sd è arrivata terza con il 15% si è già congratulato con Fico e si è offerto come partner per i colloqui di coalizione.

«Sarà logico che Fico sia il primo a rivolgersi al nostro partito per negoziare un governo», ha detto Pellegrini ai giornalisti. In parlamento entrano 7 partiti, compreso il Partito nazionale slovacco (Sns).

Adesso sarà Robert Fico a formare il governo e a diventare primo ministro per la quarta volta. Il duello, che nei sondaggi fino all'ultimo minuto sembrava alla pari, si è concluso con la sconfitta dei liberali di Slovacchia progressista dell'eurodeputato Michal Simecka, che molto probabilmente finirà all'opposizione.

Gli elettori si sono di nuovo fidati di Fico. Lo stesso uomo politico contro cui nel 2018 decine di migliaia di persone hanno manifestato dopo l'omicidio del giornalista d'inchiesta Jan Kuciak e della sua fidanzata e che, durante i suoi tre governi, ha costruito nel Paese un intreccio con gli oligarchi, caratterizzato da legami clientelari e dal trasferimento di potere e denaro statale a persone amiche. Cinque anni fa Fico sembrava aver perso tutto, questa mattina festeggia il suo quarto mandato.

La presidente Zuzana Caputova ha anticipato che a formare il governo sarà autorizzato il vincitore delle elezioni. Per Fico si apre la possibilità di una triplice coalizione con il partito Hlas-Sd di Peter Pellegrini e il Partito Nazionale Slovacco (Sns). Avrebbe una comoda maggioranza di 79 deputati (su 150 membri del Consiglio nazionale), ma non una maggioranza costituzionale, con la quale poter cambiare la Slovacchia in modo simile a come Viktor Orbán ha fatto con l'Ungheria, modificando il sistema elettorale e giudiziario.

Fico, che ha guidato il gabinetto per tre volte dimostrandosi un politico pro-Europa che ha voluto portare la Slovacchia nel cuore dell'Ue, ha introdotto l'euro e ha visitato la Casa Bianca. Ma oggi è un politico diverso: dopo tre anni e mezzo di opposizione, la sua retorica è molto più radicale. Nel corso di una tempestosa campagna elettorale ha attaccato l'Ue, criticato Bruxelles per le sanzioni anti-russe, spaventato i migranti, rifiutato di inviare «anche solo un proiettile» in Ucraina che sta combattendo l'invasione russa. Non solo: critica la Nato, attacca la minoranza Lgbtq, nonché la presidente Zuzana Caputova definendola «agente di Soros», così come il premier del governo ad interim di Ludovit Odor.

Adesso bisognerà vedere quali degli intenti e delle dichiarazioni preelettorali saranno davvero messi sul tavolo. Ciò che sembra reale è un certo «allontanamento mentale dall'Occidente», come lo ha definito la presidente Caputova in un'intervista per la tv ceca ct24.

All'origine delle elezioni anticipate erano le discordie tra l'Olano di Igor Matovic e il capo del partito liberale Libertà e Solidarietà (Sas) dell'economista Richard Sulík, che lo scorso anno hanno portato all'uscita di Sas dalla coalizione governativa. Il gabinetto dell'allora collega di partito di Matovic, Eduard Heger, ha perso la maggioranza in parlamento ed è stato successivamente sfiduciato. I deputati hanno poi deciso a maggio di quest'anno di indire elezioni anticipate.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔