Sud America

Vita difficile per gli ambientalisti in Colombia

Con 177 attivisti assassinati nel 2022, si conferma il Paese più pericoloso al mondo secondo lo studio della Ong Global Witness

Paese ‘ostile’ per gli attivisti
(Keystone)
14 settembre 2023
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Almeno 177 attivisti ambientali sono stati assassinati nel 2022 in tutto il mondo, una sessantina dei quali in Colombia, secondo il rapporto annuale della Ong Global Witness.

Sebbene questa cifra complessiva sia leggermente inferiore a quella dell'anno precedente (200 morti), «la situazione non è migliorata sostanzialmente» a livello mondiale e la media di un attivista ucciso ogni due giorni aumenta, ha commentato l'organizzazione britannica.

Nel 2022, l'America Latina ha rappresentato l'88% di queste 177 vittime a livello globale, di cui 60 nella sola Colombia, una cifra raddoppiata rispetto al 2021. «Ancora una volta, i popoli indigeni, le comunità indigene di origine africana, i piccoli agricoltori e i difensori dell'ambiente sono stati colpiti duramente in questo Paese sudamericano», avverte Global Witness.

Da quando è salito al potere nell'agosto 2022, il presidente di sinistra Gustavo Petro si è impegnato a ridurre la violenza contro questi attivisti e altri leader della comunità, ma secondo le Ong locali le sue azioni sono state insufficienti.

Afflitta da molteplici conflitti armati per mezzo secolo, la Colombia è sempre stata uno dei Paesi più letali al mondo per i difensori dell'ambiente. Si registra una recrudescenza della violenza e un rinnovato attivismo dei gruppi armati quasi sempre coinvolti in attività illegali (traffico di droga, attività mineraria, traffico di legname e altro). Nel resto del mondo, la difesa della natura è costata la vita a 34 persone in Brasile, 31 in Messico, 14 in Honduras e 11 nelle Filippine.

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