stati uniti

Tegola per Biden: il figlio Hunter sarà incriminato

I repubblicani vogliono l’impeachment per il presidente, che cola a picco nei sondaggi

Hunter e Joe Biden
(Keystone)
7 settembre 2023
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Più che una campagna elettorale la sfida tra Joe Biden e Donald Trump rischia di trasformarsi in un ‘legal drama’ tra inchieste, incriminazioni, comparizioni in tribunale e perfino il rischio di impeachment per il presidente americano. L'ultima cattiva notizia per il ‘commander-in-chief’ è arrivata proprio alla vigilia del G20 in India: il procuratore speciale David Weiss intende chiedere a un gran giurì di incriminare Hunter, lo scapestrato first son, prima del 29 settembre per il possesso illegale di un'arma, acquistata mentendo sull'uso, e la dipendenza dalla droga.

Il figlio di Biden aveva raggiunto un accordo con l'accusa per un patteggiamento che comprendeva questo reato e quelli di evasione fiscale, evitando il carcere, ma la giudice Maryellen Noreika, nominata all'epoca da Trump, ha bocciato l'intesa all'ultimo. Se sarà confermata la data dell'incriminazione il processo ad Hunter avverrebbe in piena campagna elettorale, un brutto colpo per Biden che deve anche vedersela con le minacce di impeachment da parte dei repubblicani.

Pressing alla Camera

Sebbene non ci siano prove del coinvolgimento del presidente negli affari del figlio, i rappresentanti del Grand old party alla Camera premono sullo speaker Kevin McCarthy con il trumpiano Matt Gaetz che lo ha minacciato di lanciare una mozione per destituirlo se non procederà subito al rientro dall'estate. E se l'80enne inquilino della Casa Bianca non avesse già abbastanza grattacapi sono arrivati anche gli ultimi sondaggi della Cnn secondo i quali il suo gradimento è crollato al 39%, mentre la grande maggioranza ritiene che le cose non stiano andando nel verso giusto negli Stati Uniti.

L'impietosa rilevazione sottolinea che per quasi la metà degli elettori registrati qualsiasi repubblicano con in tasca la nomination del suo partito sarebbe un'alternativa migliore a Biden nel 2024 e per il 67% degli elettori democratici il partito dovrebbe scegliere un altro candidato. In più il 61% degli americani crede che quando era vicepresidente sia stato in qualche modo coinvolto nelle operazioni del figlio in Ucraina e in Cina.

Mal comune, mezzo gaudio

Tra Biden e Trump comunque, come già emerso da un sondaggio del Wall Street Journal, non emerge ancora un chiaro vincitore di un eventuale scontro. D'altra parte il tycoon non se la passa tanto meglio del suo rivale. Mentre sul fronte Georgia si attende l'inizio del processo con l'ex presidente che si è detto "desideroso di testimoniare" se sarà chiamato alla sbarra, la sua posizione nel procedimento per le carte classificate di Mar-a-Lago si complica. Yuscil Taveras, ex direttore informatico del resort, ha raggiunto un accordo con il procuratore speciale Jack Smith per cooperare nel processo, dicendosi disponibile a testimoniare in cambio dell'immunità. Figura chiave nel tentativo di Trump di cancellare le immagini compromettenti sugli spostamenti delle carte segrete nella residenza in Florida, Taveras ha rischiato l'incriminazione dopo la sua iniziale falsa testimonianza e ha deciso di cambiare avvocato scaricando Stanley Woodward, che è pagato da un comitato di finanziatori del tycoon e rappresenta anche altri imputati nel caso.

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