Estero

La Germania a crescita zero, debito a livelli record

L’inflazione arretra, ma cresce la preoccupazione per una stagnazione che rischia di compromettere la ripresa dell'Eurozona

Il ministro dell’Economia Robert Habeck
28 luglio 2023
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Berlino – C'era una volta la locomotiva tedesca. Ora cresce la preoccupazione per una stagnazione che rischia di compromettere la ripresa dell'Eurozona. Tra aprile e giugno infatti Berlino fa registrare una crescita zero, mentre sale la preoccupazione per un debito giunto a livelli record. Anche se l'inflazione a luglio scende al 6,2% contro il 6,4% di giugno.

Sono questi i nuovi dati preliminari sull'economia della Germania. Per Robert Habeck, ministro tedesco dell'Economia, è dunque il momento di reagire, di fare investimenti, visto che "gli Stati Uniti stanno investendo in modo massiccio". La Germania "non deve farsi mettere da parte", ha ammonito. E rispondendo alle previsioni negative del Fondo monetario internazionale (Fmi) sulle prospettive economiche del suo Paese, con il prodotto interno lordo (Pil) che dovrebbe ridursi quest'anno di 0,3 punti percentuali, Habeck aveva già dichiarato che i problemi non possono essere ignorati, ma che non ci sarebbe ugualmente motivo per una "paura tedesca".

In Francia, intanto, l'inflazione non armonizzata è calata a luglio al 4,3% (a giugno era al 4,5%), mentre in Spagna torna a salire al 2,3%. Il Pil francese registra nel secondo trimestre uno 0,5% di crescita, mentre quello spagnolo il +0,4%.

Poche buone notizie

Per Berlino le buone notizie sono minime. Una è che nel primo trimestre del 2023 e nell'ultimo del 2022 i dati del Pil tedesco erano quelli di una recessione: -0,1 e -0,4%. I numeri sul Pil di luglio potrebbero quindi essere considerati una frenata del trend più negativo. Si attendono ancora, inoltre, i valori definitivi dell'Ufficio tedesco di statistica.

Nel frattempo in Germania cresce anche il debito dello Stato. Nel 2022 il debito dello Stato federale, dei Länder, dei Comuni e della previdenza sociale è arrivato alla cifra record di 2’368 miliardi di euro (2’321 miliardi di franchi). Come riporta il sito Tagesschau.de, si tratta di un aumento del 2% o di 47,1 miliardi di euro in più rispetto al 2021. Il debito pro capite è aumentato di 244 euro, raggiungendo i 28'164 euro.

Per Habeck, la Germania paga problemi "strutturali" come la mancanza di lavoratori qualificati o le procedure di approvazione troppo lunghe per la progettualità aziendale. Il ministro cita inoltre ancora l'impatto della "forte dipendenza dal gas russo che esisteva fino all'anno scorso". Il politico dei Verdi ha quindi subito spinto nuovamente l'introduzione di un prezzo speciale per l'elettricità industriale, perché "il tempo stringe e dobbiamo prendere decisioni in fretta". Parole che forse non esprimo una "paura tedesca", ma sicuramente insoddisfazione e preoccupazione.

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