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Madre strangola il figlio di un anno

Dramma a Voghera. Il nonno: “Non doveva stare sola”. Il padre disperato, era al lavoro

I carabinieri sono arrivati sul posto
(Keystone)
14 luglio 2023
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Quando sono arrivati, i soccorritori del 118 hanno subito perso ogni speranza: il piccolo Luca, di meno di un anno, era morto, strangolato o strozzato con visibili segni sul collo. Era inerme nel letto dei suoi genitori. Con la mamma accanto. La tragedia è avvenuta in un'abitazione alla periferia di Voghera, in provincia di Pavia. A chiamare i soccorsi è stata la nonna, che la mattina presto, come ogni giorno, era andata a casa della figlia per aiutare la donna nelle faccende domestiche e stare un po‘ con il piccolo. Ma quando la donna è entrata in casa si è trovata davanti quella scena raccapricciante, con Elisa Roveda, 45 anni, a letto e il corpicino del figlio accanto, immobile.

Ricoverata in Psichiatria

Assieme ai soccorritori, che nulla hanno potuto, sono arrivati anche i carabinieri. A loro Elisa avrebbe detto una sola frase che ha confermato come avesse distrutto il mondo della sua famiglia: "Ho ucciso mio figlio". La madre del bimbo è stata portata in ambulanza al Policlinico San Matteo di Pavia, nel reparto di Psichiatria. Qui è rimasta, piantonata dai carabinieri, in attesa dei provvedimenti della Procura, che nel pomeriggio si sono concretizzati in un arresto per omicidio.

I vicini

Quando ha ucciso il piccolo, Elisa era sola in casa. Il marito, Maurizio Baiardi, autotrasportatore, era fuori per lavoro ed è giunto sconvolto davanti alla palazzina dove vivono. Era disperato, incredulo anche perché, stando a un'amica di Elisa quel bambino lo aspettavano da cinque anni. Una vicina ha spiegato che l'allarme è scattato questa mattina dopo le otto. "Mi ha chiamato mio marito perché ha sentito urlare la nonna. È andato là, ma poi è scappato, spaventato. Mi ha detto che non ce l'ha fatta". Elisa era "una bravissima ragazza, così come il marito e la nonna, bravissime persone". "Il bambino l'ho visto ieri stava bene", aggiunge con la voce rotta dall'emozione. Era "stanca, un po’ depressa" ma fisicamente stava bene prosegue la donna che poi aggiunge: "depressione post partum". L'unica spiegazione che riesce a darsi della tragedia. "È capitato anche a me. Lei era un po' agitata ma non sembrava stesse particolarmente male".

Le paure

Il padre di Elisa, Marco, racconta invece che "da un mese e mezzo aveva paura a stare da sola, a guidare la macchina. Non voleva rimanere da sola. Non si poteva lasciarla da sola. Il marito è andato al lavoro ed è rimasta sola prima che arrivasse la mia ex moglie, doveva chiamarmi, io sarei venuto". Da qualche tempo non se la sentiva di andare al lavoro, dove era impiegata.

Nessuna lite familiare

Era stata visitata da un medico, racconta Marco Roveda che nega alcuna crisi nella coppia: "Erano felicissimi". Gli investigatori hanno transennato la strada di tranquille palazzine, cristallizzato la scena del delitto nell'appartamento mentre sono stati sentiti i testi più vicini alla famiglia per capire realmente di quali disturbi soffrisse Elisa e come fosse in cura per questa sua depressione che è sfociata nell'omicidio della sua creatura. La salma del piccolo è stata trasferita all'Istituto di Medicina Legale dell'Ospedale San Matteo di Pavia per l'autopsia che stabilirà definitivamente come sia stato ucciso dalla sua mamma.

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