Ucraina nella Nato ‘quando le condizioni saranno soddisfatte’

La Nato alimenta le speranze dell’Ucraina, sotto attacco da parte della Russia, in merito a una sua adesione all’Alleanza. Ma allo stesso tempo pone condizioni a un invito formale. È quanto emerge da una dichiarazione adottata martedì al vertice Nato nella capitale lituana Vilnius. Il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ha parlato di «un chiaro percorso d’ingresso per Kiev».

Sul tavolo c’è «un pacchetto, insieme al Consiglio Nato-Ucraina e al sostegno pluriennale, che dà un messaggio forte, positivo e unito per l’Ucraina», ha aggiunto il norvegese. «Non c’è una timeline [tabella di marcia, ndr] per il processo d’ingresso nella Nato, si basa sul raggiungimento delle condizioni, è sempre stato così», ha poi puntualizzato.

Accordo degli alleati e condizioni soddisfatte

Nella dichiarazione si legge che “il futuro dell'Ucraina è nella Nato. Riaffermiamo l’impegno preso al vertice di Bucarest del 2008, che l’Ucraina diventerà membro della Nato (...)”. Tuttavia, la Nato sarà in grado di invitare l’Ucraina a entrare nell’Alleanza solo “quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”. Come esempi concreti vengono citate “ulteriori riforme necessarie nell’area della democrazia e del settore della sicurezza”.

La restrizione risponde alle riserve di Paesi come Germania e Stati Uniti. Durante i negoziati, essi avevano insistito sul fatto che l’adesione alla Nato dovesse continuare a essere legata al soddisfacimento di alcune condizioni. Secondo gli standard dell’Alleanza, ad esempio, le forze armate devono essere soggette a un controllo civile e democratico.

Compromesso sull’iter di adesione

L’Alleanza ha discusso per settimane sulle prospettive di adesione dell’Ucraina. I Paesi orientali dell’Alleanza, in particolare, sostengono il desiderio dell’Ucraina di ricevere un invito formale al vertice per entrare a far parte del Paese dopo la fine della guerra di aggressione della Russia. Alla fine, però, non sono riusciti a prevalere contro Paesi come la Germania e gli Stati Uniti.

Altra ragione del mancato invito all’Ucraina: il timore di una reazione imprevedibile da parte della Russia, che sta cercando di impedire l’adesione del Paese alla Nato con la sua guerra.

Quale compromesso, gli Stati Nato hanno ora accettato di promettere all’Ucraina di non insistere sul consueto programma di preadesione prima di chiedere l’ammissione. «Questo cambierà il processo di adesione dell'Ucraina da un processo in due fasi a un processo in una sola fase», ha dichiarato il Segretario generale Jens Stoltenberg poco prima dell’inizio del vertice nella capitale lituana.

Partner alla pari

Inoltre, la Nato vuole già espandere in modo significativo la sua cooperazione con l’Ucraina. A tal fine, l’attuale Commissione Nato-Ucraina sarà trasformata in un Consiglio Nato-Ucraina. Ciò dovrebbe consentire di discutere alla pari le principali questioni di sicurezza e di prendere decisioni congiunte. La Commissione è stata istituita principalmente per discutere le riforme necessarie per l’adesione all’alleanza militare.

Il nuovo Consiglio si riunirà per la prima volta domani a livello di capi di Stato e di governo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky vi siederà su un piano di parità con i capi di Stato e di governo dei 31 Stati Nato.

In linea di principio, gli Stati della Nato vogliono continuare a fornire sostegno all’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. “Rimaniamo fermi nel nostro impegno a continuare ad aumentare il sostegno politico e pratico all’Ucraina mentre difende la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”, si legge nel testo.