Italia

Stop ai banchetti ‘stile Fantozzi’ in riva al mare

Spiaggia che vai, regole che trovi. E a Sant'Antioco, in provincia di Sassari, il sindaco vieta il picnic e il consumo di pasti di qualsiasi natura

Non a Sant’Antioco
(Keystone)
6 luglio 2023
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In spiaggia di norma non si può fumare nè prelevare sabbia o conchiglie. Come anche transitare o sostare con veicoli di ogni genere e campeggiare.

Ma sulle spiagge di Sant'Antioco, nella parte sudoccidentale della Sardegna, i divieti si fanno ancora più stringenti: vietato ‘fare picnic o consumare pasti di qualsiasi natura’, ‘montare tende o fare assembramenti di ombrelloni’, usare le pietre come ancoraggi contro il vento. La stretta è contenuta in un'ordinanza firmata dal sindaco Ignazio Locci e pubblicata sul sito del Comune.

Oltre alle consuete norme di igiene pubblica che vietano l'abbandono dei rifiuti e l'utilizzo di contenitori o sacchetti monouso non compostabili, vige il divieto di mangiare in spiaggia. La prescrizione è generica e riguarda alcuni pranzi luculliani praticati, soprattutto nelle giornate festive, con assembramenti di persone sotto tende e ombrelloni con tanto di tavolini e sedie. Tuttavia, se applicata alla lettera, a rischiare la sanzione, da 25 a 500 euro, potrebbe essere anche chi consuma un panino, un gelato o un frutto in spiaggia.

«Abbiamo semplicemente ripescato le diciture dell'ordinanza balneare regionale – spiega Locci all'Ansa –. Il tema è legato al fatto che non vogliamo l'assalto alla spiaggia: è logico che se si sta mangiando un panino o un'insalata non ci sono problemi, diversa questione sono le tavolate imbandite. E noi vogliamo disincentivare e prevenire questa pratica». Locci rincara poi la dose: «Vogliamo anche sradicare un'altra cattiva abitudine: quella di portare e utilizzare in spiaggia pietre per ancorare gli ombrelloni in caso di vento. È una questione di pulizia e di sicurezza. A Cala Sapone esiste ancora il muro della vecchia tonnara del ’700 che ogni anno viene saccheggiato per usare le pietre per ancorare gli ombrelloni. Tutto questo deve finire».

Complessivamente, la normativa si compone di 23 punti, e altrettanti divieti, diversi dei quali parecchio invisi al ‘popolo della spiaggia’. Che non ha mancato di esternare le sue perplessità di fronte a queste disposizioni. Che, come riferisce il portale newsmondo.it, non ha mancato di far sentire la sua voce: "Quindi se vado al mare per restarci tutto il giorno non posso mangiare? I figli poi li lasciamo a stecchetto? Quindi deduco che se c’è un chiosco in zona non si possa prendere un gelato e andarsene sotto l’ombrellone a mangiarlo ma lo si debba consumare adiacenti al chiosco. Dopo quanti cm dallo stesso viene considerata spiaggia? Così mi regolo", scrive una cittadina. Una mamma invece commenta l’assurda decisione scrivendo: "Quindi quando mando la bambina con il campo estivo del Comune non le posso dare la merenda, o in quel caso non vale? Fate un po’ ridere".

Critiche a cui, dalle colonne della stampa locale, lo stesso Locci ribatte: "Se può servire all'applicazione della regola allora sì, sono assolutamente contrario al fatto che in spiaggia si mangi qualsiasi cosa. Va detto però che non ci siamo allontanati da quanto previsto dall'ordinanza regionale e che il problema è esattamente il contrario. Continuiamo a vedere pranzi in riva al mare con banchettate in ‘stile Fantozzi’ con angurie enormi, lasagne e fettine impanate. Concordo sul fatto che il divieto può apparire esagerato, ma nell'appellarci al buonsenso di chi deve vigilare, spesso si sono chiusi gli occhi su troppi fronti".

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